Una parola ormai obsoleta, ma ancora registrata dai dizionari dell’uso è fidanza ‘fede, fiducia’, oggi vivente attraverso il verbo derivato fidanzare, usato, in realtà, solamente nella forma reciproca, cioè fidanzarsi (letteralmente ‘darsi fiducia’ o, più…
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A che servono strane sigle, abbreviazioni e parolette che si incontrano nelle note dei libri?
Cfr. significa ‘confronta’ ed è sinonimo di vedi per rimandare a un libro, un articolo ecc.; ivi ‘lì’ si utilizza per non ripetere il titolo di un libro già citato prima; ibidem (che in latino…
A che serve il corsivo? Dove si usa?
Il corsivo di usa soprattutto per i titoli di libri, film, canzoni ecc.; per contrassegnare le parole straniere; per mettere in evidenza una parola; oppure quando si cita una parola o una frase, come facciamo…
A che servono le virgolette in italiano? E i trattini? Come e quando si usano?
Le virgolette possono essere basse, cioè «queste», oppure alte, cioè “queste”. Si usano nella grande maggioranza dei casi per tre ragioni: per citare una porzione di testo, per riportare un discorso diretto oppure per mettere…
Dove si collocano le particelle pronominali atone, nella frase?
I pronomi atoni (mi, ti, gli, le, lo, la, ci, vi ecc.) si trovano di norma davanti al verbo cui si riferiscono: lo vedo. Tranne che nei casi seguenti: 1) nell’imperativo affermativo: parlami! vattene!; 2)…
Come, quando e perché si usano gli ausiliari “essere” o “avere”?
Se usati da soli, potere, dovere e volere hanno come ausiliare avere. Se invece si accompagnano ad altri verbi, possono ammettere, in certi contesti, sia avere sia l’ausiliare del verbo cui si accompagnano: non ha…
“Ciao”, “arrivederci” e “salve” non sono del tutto intercambiabili
Ciao è la formula di saluto adatta a chi si dà del tu, e dunque in condizioni di familiarità. Arrivederci è la formula di congedo di media formalità, adatta soprattutto a chi si dà del…
Perché moltissimi usano “piuttosto che” come sinonimo di “oppure”?
Piuttosto che nell’italiano standard (cioè quello codificato dalle grammatiche e dai dizionari) ha un valore comparativo: preferisco uscire piuttosto che rimanere a casa. Tuttavia, soprattutto nell’italiano centrosettentrionale, è sempre più comune un nuovo significato, quello…
Perché qualcuno pronuncia, e scrive, “pultroppo” anziché “purtroppo” e “Isdraele” anziché “Israele”?
Perché certi nessi consonantici sono scomodi da pronunciare e dunque si sviluppa una consonante di appoggio per agevolarne l’articolazione (Isdraele: il fenomeno viene definito epentesi, in fonetica), oppure la prima consonante, che è uguale a…
“Avallare” o “avvallare”? “Schernire” o “schermire”? “Fragrante” o “flagrante”?
Avallare vuol dire ‘garantire, confermare’, mentre avvallare vuol dire ‘affondare, far scendere’. Schernire significa ‘deridere’, mentre schermire significa ‘proteggere’. Fragrante ‘profumato’, flagrante ‘che viene contestato nel momento in cui viene commesso, nell’espressione giuridica in flagrante‘.…
Perché “tensione” si scrive con la s, mentre “intenzione” e “ritenzione” con la z?
Sempre a causa del latino, da cui l’italiano deriva. Tensione deriva da una forma di supino del latino tendo: tensum; invece intenzione, ritenzione (idrica), attenzione derivano da forme latine che avevano la t anziché la…
“Coscienza” si scrive con la i. Ma allora perché “conoscenza” è senza i?
Tutta colpa del latino, in cui il verbo scio, che significa ‘so’, ha la i, mentre cognosco ‘conosco’ non ce l’ha. E di conseguenza si comportano i derivati italiani: coscienza, incoscienza, scienza con la i…
Quando l’apostrofo è necessario e quando è di troppo
Gli articoli determinativi in italiano sono un, uno e una. Pertanto, se sto scrivendo un amico, non debbo utilizzare l’apostrofo in quanto si tratta di una forma già esistente in italiano come forma autonoma (un);…
Quando accentare un monosillabo?
Dieci sono i monosillabi italiani che vogliono obbligatoriamente l’accento, per distinguerli dagli equivalenti monosillabi non accentati: 1) è terza persona singolare del presente indicativo del verbo essere, distinto da e congiunzione; 2) dà terza persona…
La verità sulla finzione
Ma sedendo e mirando, interminati spazi di là da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quiete io nel pensier mi fingo; ove per poco il cor non si spaura. (Giacomo Leopardi, L’infinito) Che cosa faceva…
Le idee di Lia Stancanelli su lettori e scrittori oggi
La preside Lia Stancanelli ci dà l’interessante punto di vista di chi, oltre ad amare la letteratura e la lettura di per sé, guarda ai fenomeni con l’ottica della didattica scolastica e della ricerca di…
Le idee di Raphael Merida su lettori e scrittori oggi
Ecco le idee di Raphael Merida (dottorando di ricerca dell’Università di Messina) su lettura e scrittura in Italia oggi: «È ormai da parecchi anni che si trascina l’idea di un popolo non attento alla lettura:…
Leggere, parlare, raccogliere: essere intelligente
È proprio vero: intelligenti pauca, ‘l’intelligente ha bisogno di poco’. Qui non c’entrano la morale o la filosofia: il detto non significa che chi ha cervello si accontenta di ciò che ha; c’entra l’idea alla…