I pronomi atoni (mi, ti, gli, le, lo, la, ci, vi ecc.) si trovano di norma davanti al verbo cui si riferiscono: lo vedo. Tranne che nei casi seguenti: 1) nell’imperativo affermativo: parlami! vattene!; 2)…
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Come, quando e perché si usano gli ausiliari “essere” o “avere”?
Se usati da soli, potere, dovere e volere hanno come ausiliare avere. Se invece si accompagnano ad altri verbi, possono ammettere, in certi contesti, sia avere sia l’ausiliare del verbo cui si accompagnano: non ha…
“Ciao”, “arrivederci” e “salve” non sono del tutto intercambiabili
Ciao è la formula di saluto adatta a chi si dà del tu, e dunque in condizioni di familiarità. Arrivederci è la formula di congedo di media formalità, adatta soprattutto a chi si dà del…
Perché moltissimi usano “piuttosto che” come sinonimo di “oppure”?
Piuttosto che nell’italiano standard (cioè quello codificato dalle grammatiche e dai dizionari) ha un valore comparativo: preferisco uscire piuttosto che rimanere a casa. Tuttavia, soprattutto nell’italiano centrosettentrionale, è sempre più comune un nuovo significato, quello…
Perché qualcuno pronuncia, e scrive, “pultroppo” anziché “purtroppo” e “Isdraele” anziché “Israele”?
Perché certi nessi consonantici sono scomodi da pronunciare e dunque si sviluppa una consonante di appoggio per agevolarne l’articolazione (Isdraele: il fenomeno viene definito epentesi, in fonetica), oppure la prima consonante, che è uguale a…
“Avallare” o “avvallare”? “Schernire” o “schermire”? “Fragrante” o “flagrante”?
Avallare vuol dire ‘garantire, confermare’, mentre avvallare vuol dire ‘affondare, far scendere’. Schernire significa ‘deridere’, mentre schermire significa ‘proteggere’. Fragrante ‘profumato’, flagrante ‘che viene contestato nel momento in cui viene commesso, nell’espressione giuridica in flagrante‘.…
Perché “tensione” si scrive con la s, mentre “intenzione” e “ritenzione” con la z?
Sempre a causa del latino, da cui l’italiano deriva. Tensione deriva da una forma di supino del latino tendo: tensum; invece intenzione, ritenzione (idrica), attenzione derivano da forme latine che avevano la t anziché la…
“Coscienza” si scrive con la i. Ma allora perché “conoscenza” è senza i?
Tutta colpa del latino, in cui il verbo scio, che significa ‘so’, ha la i, mentre cognosco ‘conosco’ non ce l’ha. E di conseguenza si comportano i derivati italiani: coscienza, incoscienza, scienza con la i…
Quando l’apostrofo è necessario e quando è di troppo
Gli articoli determinativi in italiano sono un, uno e una. Pertanto, se sto scrivendo un amico, non debbo utilizzare l’apostrofo in quanto si tratta di una forma già esistente in italiano come forma autonoma (un);…
Quando accentare un monosillabo?
Dieci sono i monosillabi italiani che vogliono obbligatoriamente l’accento, per distinguerli dagli equivalenti monosillabi non accentati: 1) è terza persona singolare del presente indicativo del verbo essere, distinto da e congiunzione; 2) dà terza persona…
La verità sulla finzione
Ma sedendo e mirando, interminati spazi di là da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quiete io nel pensier mi fingo; ove per poco il cor non si spaura. (Giacomo Leopardi, L’infinito) Che cosa faceva…
Le idee di Lia Stancanelli su lettori e scrittori oggi
La preside Lia Stancanelli ci dà l’interessante punto di vista di chi, oltre ad amare la letteratura e la lettura di per sé, guarda ai fenomeni con l’ottica della didattica scolastica e della ricerca di…
Le idee di Raphael Merida su lettori e scrittori oggi
Ecco le idee di Raphael Merida (dottorando di ricerca dell’Università di Messina) su lettura e scrittura in Italia oggi: «È ormai da parecchi anni che si trascina l’idea di un popolo non attento alla lettura:…
Leggere, parlare, raccogliere: essere intelligente
È proprio vero: intelligenti pauca, ‘l’intelligente ha bisogno di poco’. Qui non c’entrano la morale o la filosofia: il detto non significa che chi ha cervello si accontenta di ciò che ha; c’entra l’idea alla…
Val più la pratica della grammatica?
Gli autori di DICO sono convinti che tra la pratica e la grammatica non vi sia un baratro invalicabile. Tutti i nostri interventi mostrano, o almeno vorrebbero mostrare, infatti, come un uso ricco e vivo…
Il blog sull’editoria Libroguerriero parla di DICO
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Le opinioni di Guglielmo Pispisa su lettori e scrittori oggi
Guglielmo Pispisa apre il nostro dibattito sulla letteratura, lanciato nella prima pagina di DICO all’inizio di settembre 2015: «Non si può non essere d’accordo con Borghi e con Leopardi. Attualissimi ancor oggi. Riguardo a Gramsci, direi…
Il periodico online Diecieventicinque intervista i proff. Fabio Rossi e Fabio Ruggiano su DICO
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