A che servono le virgolette in italiano? E i trattini? Come e quando si usano?

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Le virgolette possono essere basse, cioè «queste», oppure alte, cioè “queste”. Si usano nella grande maggioranza dei casi per tre ragioni: per citare una porzione di testo, per riportare un discorso diretto oppure per mettere in evidenza il significato di una parola (magari per sottolinearne il valore ironico, o lo scarto rispetto al significato comune). Se invece si vuole scrivere semplicemente il significato di una parola, si preferisce usare gli apici, come facciamo negli esempi di DICO: avallare vuol dire ‘confermare’. Gli apici sono utili anche per usare le virgolette dentro altre virgolette: disse: “perché non la smetti di ‘stendermi’ con questi discorsi?”.

Il trattino (o lineetta), invece, può essere di due tipi: lungo e breve.

Quello lungo si usa come fosse una parentesi tonda: tutto questo − te l’ho già spiegato − deve finire subito.

Oppure al posto delle virgolette, per introdurre un discorso diretto: disse − E ora andiamocene!

Il trattino breve si usa, tra l’altro, in alcuni composti e negli intervalli numerici: cantante-attore; pp. 34-36.