Tra il soggetto e il predicato non andrebbe usata la virgola

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Dato che un verbo e il suo soggetto sono strettamente legati, dal punto di vista sintattico e semantico, normalmente non andrebbero separati da alcun segno di interpunzione, se non in presenza di un inciso: «io, se non ti dispiace, andrei a dormire». Ciononostante, molti scriventi inesperti usano separare il soggetto dal verbo mediante una virgola: perché? Perché tendono a riprodurre la lieve pausa, o meglio il cambiamento di intonazione, che effettivamente avviene, quando parliamo, nella pronuncia dei due elementi. Tale frattura tonale si verifica per mettere in evidenza, nel parlato, il passaggio dall’elemento “dato” del discorso (detto anche tema o topic) all’elemento “nuovo” (detto anche rema o comment o focus), ovvero da ciò di cui si sta parlando a ciò che viene detto di nuovo su quell’argomento. Pertanto, pronunciando «tu, proprio non mi capisci», è un po’ come se dicessimo: «quanto a te, dico che proprio non mi capisci».
Lo scritto sorvegliato non dovrebbe riprodurre, con la punteggiatura, tutte le pause e le fratture del parlato. Pertanto, di norma, l’italiano non prevede la virgola tra soggetto e verbo. A meno che l’autore non voglia proprio mettere in evidenza questo passaggio da tema a rema: «Noi, non abbiamo più niente da dirci». Ma è bene non abusare di tale stilema.