Verbi causativi

Categorie: Sintassi

QUESITO:

In espressioni con il verbo causativo fare, è corretto dire «non far uscire qualcosa» o «non far venire fuori qualcosa»? In particolare, la frase «non farmi venire fuori i miei difetti» è accettabile? I miei difetti è oggetto o soggetto? È giusto dire che il soggetto logico è il pronome -mi?

 

RISPOSTA:

Tutti gli esempi riportati nella domanda sono corretti. Nelle costruzioni con i verbi causativi quali «Non far uscire qualcosa», qualcosa è il soggetto della subordinata. Il costrutto si analizza pertanto così: Non fare che qualcosa esca. Nella frase, perfettamente corretta, «Non farmi venire fuori i miei difetti» l’analisi è: Non fare che i miei difetti mi vengano fuori. Dunque non possiamo dire che mi sia soggetto logico, bensì una sorta di complemento di vantaggio/svantaggio, o meglio ancora un benefattivo o un dativo etico, cioè un elemento che esprime la relazione con il possessore dei difetti. Il benefattivo o dativo etico non fa che ribadire la relazione col possessore già esplicita con miei. Nel caso di verbi transitivi, la questione è ancora più complessa: «Ho fatto mangiare il bambino» = Ho fatto che il bambino mangiasse (il bambino soggetto); «Ti ho fatto mangiare la pasta» = Ho fatto che tu mangiassi la pasta (tu soggetto, ma codificato, nella forma ristrutturata tipica dei verbi causativi, come complemento di termine; la pasta oggetto); «Non fare arrestare nessuno» = Non fare che nessuno venga arrestato (nessuno soggetto, nella necessaria riformulazione della frase al passivo). Per l’analisi e la complessa casistica di queste strutture causative si rimanda alla voce Causativa, costruzione, di Raffaele Simone, nell’Enciclopedia dell’Italiano Treccani qui, e anche alla risposta di DICO qui.

L’analisi dei verbi causativi richiede necessariamente che il costrutto (verbo causativo + infinito) venga scomposto in due proposizioni diverse (ciascuna con un proprio soggetto ed eventuali altri complementi), sebbene, per comodità, le grammatiche scolastiche sostengano che il costrutto causativo + infinito costituisca un unico predicato.

Fabio Rossi

Parole chiave: Analisi del periodo, Analisi logica, Pronome, Verbo
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