Che cos’è “da mangiare”?

Categorie: Morfologia, Semantica, Sintassi

QUESITO:

Nell’enunciato «Fabio dà da mangiare al cane», che cos’è «da mangiare»? E nell’enunciato «In casa non ho trovato roba da mangiare»?

 

RISPOSTA:

«Fabio dà da mangiare al cane»: «da mangiare» = complemento oggetto. «In casa non ho trovato roba da mangiare»: «da mangiare» = attributo (‘mangiabile’). Questa è l’analisi più chiara e onesta da fare, perché la locuzione «da mangiare» ha perduto, in entrambi gli esempi proposti, le proprie caratteristiche verbali per diventare di fatto un nome nel primo caso, un aggettivo nel secondo. Dopodiché, per riflettere più a fondo sul fenomeno, di può osservare che in altri contesti «da mangiare» mantiene il valore verbale, con modalità deontica e con valore passivo: «Questo cornetto non è da mangiare» = non deve essere mangiato. Chiaramente, in analisi con altre finalità, i due esempi iniziali potrebbero essere parafrasati per rendere più evidente il processo verbale: «Fabio dà al cane qualcosa che può essere mangiato»; «In casa non ho trovato roba che possa essere mangiata». Però, se l’intento è far capire il valore sintattico-funzionale della locuzione «da mangiare» nei due esempi, la risposta migliore è la prima che ho dato. Ovvero, in ottica valenziale: «dà da mangiare»: da mangiare: valore argomentale (cioè oggetto). «Roba da mangiare»: «da mangiare»: valore circostanziale (cioè attributo). Si può aggiungere che, nel primo caso, il verbo dare in dare da mangiare si comporta come verbo supporto, e pertanto l’intera espressione può essere considerata come un unico predicato verbale: «Fabio dà da mangiare al cane» = Fabio nutre il cane: Fabio = soggetto; «dà da mangiare» = predicato verbale; «al cane» = oggetto obliquo.

Fabio Rossi

Parole chiave: Aggettivo, Analisi grammaticale, Analisi logica, Verbo
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