QUESITO:
Negli esempi seguenti gli imperfetti nelle proposizioni introdotte da se sono per così dire insostituibili, o sarebbe possibile sostituirli migliorando la qualità generale dei periodi?
1) L’orizzonte era limpido: se si guardava bene in profondità, si poteva scorgere l’approdo dell’isola.
2) Se sapeva la verità – ma ha preferito non parlare -, sarebbe stata disonesta.
3) Se c’era qualcuno in grado di tenerle testa, quel qualcuno era lui.
4) Sentì suonare il campanello. Se era Laura, doveva essere uscita prima del previsto.
RISPOSTA:
Gli imperfetti nei suoi esempi non sono tutti equivalenti. Si guardava si può senz’altro sostituire con il congiuntivo trapassato, rendendo la frase più formale: se si fosse guardato bene… La sostituzione è possibile anche per poteva nella stessa frase, ma in questo caso la forma equivalente è il condizionale passato: si sarebbe potuto scorgere…
Anche nella frase 4 la sostituzione non crea problemi: se era Laura equivale a se fosse stata Laura.
La seconda frase presenta la difficoltà dell’ambiguità della funzione dell’imperfetto: non è chiaro se sapeva ha una funzione temporale (se, cioè, indica che il sapere riguarda il passato) all’interno di una ipotesi della realtà, o se ha una funzione modale (se, cioè, indica che il sapere è impossibile o molto improbabile) all’interno di una ipotesi dell’irrealtà. Nel primo caso, sapeva non può essere sostituito con il congiuntivo, nel secondo, invece, può diventare avesse saputo. L’ambiguità è causata dagli altri verbi della frase: ha preferito è coerente con l’interpretazione reale dell’ipotesi; sarebbe stata, al contrario, fa propendere per l’interpretazione irreale. Tutte le interpretazioni sono possibili e legittime.
Nella frase 3, infine, era non è sostituibile con il congiuntivo trapassato perché la proposizione ipotetica è certamente della realtà e l’imperfetto indica un evento reale passato.
Fabio Ruggiano