“Perché” o “poiché”?

Categorie: Semantica, Sintassi

QUESITO:

Vorrei dei chiarimenti in merito all’uso di perché e poiché; quando è preferibile usare l’uno piuttosto che l’altro? Oppure si possono considerare sinonimi il cui uso dipende semplicemente dalla posizione all’interno della proposizione?

 

RISPOSTA:

Sono entrambe congiunzioni subordinanti causali che introducono il motivo per cui avviene l’azione della reggente. Pur essendo semanticamente affini, poiché e perché non sono perfettamente intercambiabili.

Poiché si colloca preferibilmente in apertura di periodo e introduce per lo più cause già note al destinatario: “Poiché devo studiare, non vengo”. Appartiene inoltre a un registro formale ed è più frequente nello scritto che nel parlato; non è raro, infatti, trovare questa congiunzione in testi istituzionali o argomentativi.

Perché, invece, si usa quasi esclusivamente dopo la reggente e introduce cause nuove al destinatario che spiegano quanto affermato in precedenza: “Non vengo perché devo studiare”. A differenza di poiché, perché può introdurre una proposizione finale, con il verbo al congiuntivo: “Ho comprato il libro perché [= affinché] tu possa leggerlo”; o una proposizione e consecutiva, in correlazione con abbastanza o troppo, seguiti da avverbio o aggettivo, con il verbo al congiuntivo: “È troppo difficile perché tu possa riuscirci”.

Raphael Merida

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