Il confine sottile tra aggettivi, avverbi e pronomi

Categorie: Morfologia

QUESITO:

Ho dei dubbi su alcuni esercizi sui pronomi proposti da un sussidiario di scuola primaria, secondo me un po’ confusi…
Nella frase “Molte volte veniamo disturbati per nulla”, nulla ha valore di pronome indefinito o di avverbio?
Nella frase “Mia sorella ha quattordici anni, ma vorrebbe averne diciannove per andare all’università”, diciannove è pronome numerale pur essendoci la particella ne che già sostituisce il nome?
Nella frase “Siamo due fratelli: Gianni ha quattro anni, io ne ho il doppio”, doppio ha funzione di pronome numerale?

RISPOSTA:

Il problema della prima frase è dovuto forse all’ambiguità dell’espressione per nulla. Questa, infatti, può significare tanto ‘per motivi futili, senza una vera ragione’, quanto ‘affatto, assolutamente no’. Il significato inteso nella frase è certaemente il primo (visto che il secondo si usa quasi esclusivamente in frasi negative): in questo caso nulla è pronome indefinito, sostituibile con nessuna cosa. Nel secondo caso nulla sarebbe, per la verità, sempre un pronome indefinito, che, però, insieme alla preposizione per forma una perifrasi o locuzione avverbiale. In una frase come “Dimmi pure, non mi disturbi per nulla”, per esempio, per nulla significa letteralmente ‘per nessuna cosa, per nessuna ragione, in nessun modo’; partendo da questo significato, la perifrasi si è cristallizzata dinenendo a tutti gli effetti un avverbio. 
Nulla si può usare come avverbio anche senza per: “Non me ne importa nulla”; anche qui è chiara la funzione di partenza di pronome (= ‘non me ne importa nessun aspetto’), che si è cristallizzata trasformando la parola in un avverbio.
Per quanto riguarda i numerali, nella prima frase diciannove è un pronome, e la presenza di ne non cambia la sua natura. Si noti che lo stesso avviene con nulla (“Non me ne importa nulla“) e avverrebbe con qualsiasi altro aggettivo/pronome indefinito: ne vorrebbe avere alcuni
Nell’ultima frase, il doppio è ancora pronome numerale. In questo caso, il dubbio potrebbe essere se doppio non sia da considerarsi nome (non può essere, invece, aggettivo, visto che è preceduto dall’articolo e ha chiaramente la funzione di rimandare a un altro referente). La natura quasi nominale degli aggettivi che non accompagnano nomi è già stata discussa nella risposta n. 2800253 dell’archivio di DICO (ma si può vedere anche la 2800269).
Fabio Ruggiano

Parole chiave: Analisi grammaticale, Avverbio, Pronome
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