I tempi incerti del meccanico

Categorie: Semantica, Sintassi

QUESITO:

Cari linguisti, vi pongo un doppio quesito inerente la consecutio temporum (già ampiamente discussa, ne sono consapevole). Il seguente costrutto: 
 

“Prima che uscissi dall’officina, il meccanico mi aveva detto che se il problema dell’auto fosse all’avantreno, avrebbe dovuto sostituire i supporti motore”

è un esempio che contiene un periodo ipotetico misto tollerato anche nello scritto sorvegliato, oppure è consigliata la forma canonica con il congiuntivo trapassato nella protasi, considerando che, nel suddetto esempio, la scelta del congiuntivo imperfetto è indotta dall’attualità del fatto proposto? E inoltre, a tal proposito, una variante del tipo: 
 

“Prima che uscissi dall’officina, il meccanico mi aveva detto che se il problema dell’auto fosse all’avantreno, dovrebbe sostituire i supporti motore” 

sarebbe comunque accettabile? 
A margine, ma sempre in riferimento al concetto di attualità indicato in precedenza, vi domando se si possa sempre impiegare un verbo coniugato all’indicativo presente, quando la reggente sia retta da un passato remoto o da un trapassato prossimo, oltreché dal passato prossimo: “Il professore mi aveva spiegato che il percorso universitario è arduo”, “Alle elementari mi hanno insegnato che la capitale d’Italia è Roma”, “L’uomo che vedesti due anni fa è mio padre”.

 

RISPOSTA:

​La prima frase, che contiene il periodo ipotetico con la protasi al congiuntivo imperfetto e l’apodosi all’indicativo trapassato, è ben formata, sebbene insolita: sottolinea che il parlante (non avendo ancora ricevuto notizie dal meccanico) ha ragione di credere, ma non ne è certo, che il problema non sia all’avantreno, e che il meccanico non abbia già sostituito i supporti. La costruzione risulta più chiara se eliminiamo il piano del discorso riportato: “Se il problema dell’auto fosse all’avantreno, il meccanico avrebbe dovuto sostituire i supporti motore”.
Rispetto al congiuntivo trapassato, l’imperfetto sottolinea che lo stato di cose (il problema) è ancora possibile nel momento dell’enunciazione (ovvero nel momento in cui il parlante sta raccontando i fatti).
Il periodo ipotetico con il congiuntivo trapassato (“se il problema dell’auto fosse stato all’avantreno”), si badi, sarebbe valido anche nel caso specifico illustrato, ma non veicolerebbe automaticamente la sfumatura di possibilità presente nell’imperfetto; lascerebbe, piuttosto, aperte entrambe le interpretazioni: 1. Il parlante (non avendo ricevuto notizie dal meccanico) ha ragione di credere, ma non ne è certo, che il problema non sia all’avantreno; 2. Al contrario, il parlante sa già che il problema era proprio quello e che il meccanico ha sostituito i supporti.
Per quanto riguarda il secondo quesito, anche queste costruzioni sono legittime e ben formate. Si tratta di casi in cui le proposizioni al presente indicano stati di fatto perduranti nel momento dell’enunciazione, che è presente.
Fabio Ruggiano

Parole chiave: Analisi del periodo, Verbo
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