QUESITO:
Vorrei sapere se i verbi fraseologici e modali adottati negli esempi sotto indicati confliggano con le costruzioni nelle quali sono stati inseriti.
1.L’idea di dover affrontare la platea mi spaventa.
2.Il dono di saper dipingere viene concesso a pochi eletti.
3.La capacità di riuscire a trasformare un’idea in un’opera compiuta è merce rara.
4.L’opportunità di poter parlare in pubblico costituisce una grande ricchezza per me.
5.Il pensiero di dover lasciar perdere mi affligge.
RISPOSTA:
Non c’è un conflitto sintattico, bensì una ridondanza semantica, che invita a eliminare i modali e i fraseologici, in quanto il loro valore è già implicito nel sintagma reggente o nel contesto generale della frase:
1.L’idea di dover affrontare la platea mi spaventa: è chiaro che lo spavento sia legato a qualcosa che viene vissuto come un obbligo. Quindi meglio: L’idea di affrontare la platea mi spaventa.
2.Il dono di saper dipingere viene concesso a pochi eletti: è chiaro che il dono riguarda una abilità, una capacità, cioè il saper fare qualcosa. Quindi meglio: Il dono di dipingere [meglio ancora: il dono della pittura] viene concesso a pochi eletti.
3.La capacità di riuscire a trasformare un’idea in un’opera compiuta è merce rara: se è una capacità, il senso del riuscire è implicito. Quindi meglio: La capacità di trasformare un’idea in un’opera compiuta è merce rara.
4.L’opportunità di poter parlare in pubblico costituisce una grande ricchezza per me: opportunità è sinonimo di possibilità, quindi poter è del tutto pleonastico. Meglio: L’opportunità di parlare in pubblico costituisce una grande ricchezza per me.
5.Il pensiero di dover lasciar perdere mi affligge: il pensiero, cioè la preoccupazione, è legato proprio alla necessità, quindi dover è del tutto pleonastico. Meglio: Il pensiero di lasciar perdere mi affligge.
Fabio Rossi