Dal 2001, nel mese di ottobre, l’Accademia della Crusca e il Ministero degli Affari Esteri promuovono la Settimana della lingua italiana nel mondo: una serie di incontri su temi di lingua e cultura italiana, organizzati nelle principali istituzioni diplomatiche, culturali (istituti italiani di cultura, consolati, Società Dante Alighieri ecc.) e universitarie al di fuori dei confini nazionali. Dal 2001 a oggi, la rosa degli argomenti trattati ha compreso il giornalismo, il cibo, il mare, la poesia, la musica, la moda e molto altro.
La XVII edizione della Settimana della lingua italiana nel mondo ha scelto come tema: “L’italiano al cinema, l’italiano nel cinema”. Dal 16 al 22 ottobre 2017, dunque, in tutto il mondo si parlerà di come il cinema nostrano abbia influenzato, e continui a farlo, la lingua italiana e non solo. Numerosi, infatti, sono i termini, i nomi propri, le espressioni e i modi di dire che, grazie al successo planetario di un film o di un artista, sono entrati nelle altre lingue: i casi più eclatanti sono dolcevita e paparazzo, dalla Dolce vita di Fellini (1960), ma pensiamo anche a Robertissimo, dal nome dell’attore Roberto Benigni come venne trionfalmente annunciato da Sophia Loren quale vincitore dell’Oscar 1999 per la regia del miglior film straniero (La vita è bella), che è divenuto l’insegna di un ristorante in Belgio e di un caffè in Olanda.
I lavori preparatori della Settimana daranno vita, inoltre, a un volume, disponibile anche online nel sito dell’Accademia della Crusca fin dall’inizio della Settimana stessa: una raccolta di saggi intitolata L’italiano al cinema, l’italiano del cinema, a cura di Giuseppe Patota e Fabio Rossi, Firenze, Accademia della Crusca – goWare, 2017.
Il libro e le conferenze della Settimana ribadiranno, con nuovi materiali e acquisizioni scientifiche, il ruolo cruciale del cinema italiano come strumento di lettura critica della realtà anche linguistica del nostro Paese. Per questo motivo, il cinema italiano resta un ausilio imprescindibile nella didattica delle lingue e nell’insegnamento di varie discipline scolastiche e universitarie, come noi di DICO abbiamo già osservato in una videolezione.
Fabio Rossi