QUESITO:
A proposito del congiuntivo: la congiunzione purché si usa come se?
“Sarei andato in macchina, purché (= se) avessimo diviso le spese” (contemporaneità nel passato);
“Andrei in macchina purché dividessimo le spese”
In questo contesto perché si usa il trapassato. Non basta il congiuntivo passato?
– Giorgio ieri sera ha fatto dei discorsi strani.
– Anche a me e sembrato che il suo comportamento non fosse normale.
– Che avesse bevuto troppo? (oppure Che abbia bevuto troppo?)
Qui invece del trapassato dell’indicativo si usa il trapassato del congiuntivo?
– Luisa non mi parló del suo progetto di cercare un altro lavoro.
– Che avesse cambiato idea?
E anche qui?
– Franco ha ripetuto ciò che mi aveva detto Giulio.
– Che si fossero messi d’accordo?
RISPOSTA:
La congiunzione purché è quasi sempre usata nel periodo ipotetico, come semplice variante di se, rispetto alla quale veicola una sfumatura restrittiva. Nella sua frase, per esempio, purché si può parafrasare con ‘soltanto se, soltanto nel caso in cui’.
Ha, però, anche un uso specifico, condizionale-restrittivo, con il quale indica la condizione che deve realizzarsi (o avrebbe dovuto realizzarsi) perché un evento possa verificarsi (o avesse potuto verificarsi). Quando è usata con questa funzione in riferimento a eventi presenti o futuri, non può essere sostituita perfettamente da se; ad esempio: “Farò come tu vuoi, purché tu me lo chieda per favore”. Se proviamo a sostituire purché con se in questa frase, otteniamo un risultato al limite dell’accettabilità: *”Farò come tu vuoi, se tu me lo chieda per favore”. Si noti anche che qui purché è preferibilmente preceduta dalla virgola, perché il legame logico tra condizione e conseguenza è percepito come meno diretto di quello tra ipotesi e conseguenza. Al passato, la specificità di purché si annulla in ogni caso, perché la condizione viene a confluire automaticamente nell’ipotesi: “Avrei fatto come tu volevi, purché / se tu me lo avessi chiesto per favore”. Si noti, però, che anche in questo caso purché richiede la virgola più fortemente di se.
Le proposizioni interrogative che esprimono un dubbio richiedono, come nota lei, il congiuntivo. Possiamo considerare queste proposizioni subordinate a una reggente sottintesa come è possibile… La sua prima frase, quindi, equivale a: “È possibile che abbia / avesse bevuto troppo”. Dal momento che l’evento del bere sarebbe avvenuto prima di un altro evento passato, corrispondente al comportamento non normale, il tempo può essere trapassato. Il passato non sarebbe comunque scorretto, perché l’evento del bere può essere rappresentato come semplicemente passato, senza il riferimento alla precedenza rispetto al comportamento non normale. In 4 la scelta del tempo del congiuntivo modifica sostanzialmente il senso della frase: “Che abbia cambiato idea?” implica che il cambiamento di idea sia ancora attuale, mentre “Che avesse cambiato idea?” lo riferisce solamente al passato (il che, però, non esclude che sia ancora attuale).
Fabio Ruggiano
Raphael Merida