“Una donna che ha”, “una donna che abbia”

Categorie: Semantica, Sintassi

QUESITO:

  1. “Cerco una donna che abbia/ha uno sguardo malinconico”.

  2. “Cercavo una donna che avesse/aveva uno sguardo malinconico”.

Nelle proposizioni relative degli esempi quale differenza intercorre tra il congiuntivo, che penso abbia valore finale, e cioè che indichi un fine, uno scopo (come se il soggetto della frase non fosse certo di trovare una donna con quel requisito), e l’indicativo che presenterebbe il fatto come reale (forse, penso io, se l’oggetto del desiderio è chiaro e il soggetto è sicuro di volerlo, la frase relativa potrebbe avere il modo indicativo e l’oggetto potrebbe essere preceduto da un articolo determinativo: “Cerco la donna che ha uno sguardo malinconico”)?

Nella prima relativa è corretto un tempo presente (cong. presente/ind. presente ad indicare che l’evento si svolge nel presente) come nella seconda un tempo passato (cong. imperfetto/ind. imperfetto ad indicare che l’evento si svolge nel passato)?

 

RISPOSTA:

Il congiuntivo nella proposizione relativa veicola un senso di fine o di conseguenza, a volte indistinguibili. Nella sua prima frase, il senso di una donna che abbia è proprio consecutivo, assimilabile a ‘una donna tale da avere’; la relativa sarebbe finale (ma ancora con una sfumatura consecutiva) in una frase come “Cerco una donna che mi legga la mano”.

La relativa all’indicativo, invece, identifica, oppure descrive in qualche modo, l’antecedente. Una donna che ha uno sguardo malinconico, cioè, è una categoria specifica, identificata proprio dalla qualità descritta dalla proposizione relativa. In un certo senso, la proposizione relativa all’indicativo può essere considerata l’espansione di un aggettivo qualificativo. L’antecedente di una relativa all’indicativo può essere determinato; quello di una relativa al congiuntivo no (esclusi usi retorici particolari): una frase come “Cerco la donna che abbia uno sguardo malinconico” non ha contesti possibili.

I tempi dei verbi nelle relative sono corretti.

Fabio Ruggiano

Parole chiave: Analisi del periodo, Pronome, Verbo
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