Un superlativo “possibile”

Categorie: Morfologia, Semantica

QUESITO:

Gradirei sapere quale fra queste due soluzioni è corretta: “Farò del mio meglio perché tu abbia meno problemi POSSIBILE” (con il significato di ‘che è possibile che tu abbia’) oppure POSSIBILI (con il significato di ‘fra quelli che sono possibili in questo caso’).

 

RISPOSTA:

Nella frase abbiamo un superlativo relativo a cui manca l’articolo determinativo, come è normale nel caso di superlativi di avverbi (“Mario parla meno / più velocemente di tutti”) o, appunto, di nomi. In casi come questi il complemento partitivo è spesso superfluo, perché il superlativo va inteso come universale; tale mancanza, però rende il superlativo formalmente identico a un comparativo: meno problemi, infatti, può ben essere un comparativo di minoranza (ad esempio in meno problemi dell’altra volta). Per ovviare a questo problema si preferisce sottolineare l’universalità del costrutto con l’avverbio possibile, che equivale a ‘in assoluto’. Essendo un avverbio, possibile è invariabile; non è raro, però, che i parlanti lo percepiscano come un aggettivo e quindi lo concordino con il nome, se questo è plurale. Il fraintendimento, per la verità, non provoca ambiguità né produce un significato impossibile, per cui non si può condannare completamente. La forma invariabile, comunque, rimane quella più corretta.
Fabio Ruggiano

Parole chiave: Aggettivo
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