QUESITO:
Vi sarei grata se mi chiariste un dubbio relativo all’impiego di due futuri anteriori all’interno dello stesso periodo.
1a) «Che cosa gli sarà passato per la testa – mi domando –, quando (se) avrà capito che non gli avrei dato una nuova opportunità».
A livello, per così dire, di messaggio, tenderei a confermare questa soluzione; non so tuttavia se sia ineccepibile dal punto di vista sintattico.
Un’alternativa potrebbe essere:
1b) «Che cosa gli sarà passato per la testa – mi domando –, quando (se) ha capito che non gli avrei dato…».
Questa mi pare più lineare, ma il passato prossimo tradisce a mio avviso il senso che si dovrebbe ascrivere alla proposizione (valore maggiormente ipotetico): «quando avrà capito (non è detto che abbia capito), chissà che cosa gli sarà passato per la testa (valore epistemico del futuro anteriore)».
Altro esempio, stesso dubbio:
2) «Che cosa avranno pensato le ragazze che lo avranno visto passare».
RISPOSTA:
Innanzitutto sottolineo che il futuro anteriore nelle sue frasi ha valore epistemico, non temporale; esso, cioè, esprime l’incertezza del parlante circa il contenuto della frase, non situa l’evento nel futuro; al contrario, l’evento è situato nel passato: sarà passato per la testa = ‘forse è passato per la testa’; avranno pensato = ‘forse hanno pensato’. Ora, se la prima parte sia della frase 1 sia della frase 2 esprime effettivamente incertezza, la seconda parte dovrebbe costituire l’evento fattuale rispetto al quale l’emittente eprime quell’incertezza; per questo motivo, questa parte va costruita in entrambe le frasi con l’indicativo passato prossimo, che dal punto di vista epistemico esprime la fattualità propria dell’indicativo e temporalmente colloca l’evento nel passato.
In astratto non è vietato costruire tutta la frase al futuro anteriore, per manifestare incertezza sia sul primo sia sul secondo evento; in questo modo, però, la frase diviene molto densa informativamente, perché mette insieme un dubbio circa un altro dubbio (forse ha pensato qualcosa quando forse ha capito; forse hanno pensato qualcosa quando forse l’hanno visto passare).
Fabio Ruggiano