Soggetto postverbale

Categorie: Pragmatica e testualità, Semantica, Sintassi

QUESITO:

«Molti italiani vanno al lavoro in automobile o in motorino.

Solo il 3% va in ufficio a piedi, mentre l’1,5% preferisce la bicicletta.

In treno viaggia circa il 5% di chi abita in provincia e deve arrivare in città (i pendolari)». Questa è una parte tratta da un breve articolo su come gli italiani si muovono in città.

Nella frase: «In treno viaggia circa il 5% di chi abita in provincia e deve arrivare in città (i pendolari)», visto che il verbo viaggiare non è inaccusativo (ha l’ausiliare avere), ma è inergativo, la posizione postverbale del soggetto «circa il 5% di chi abita in provincia e deve arrivare in città (i pendolari)» dovrebbe essere marcata e, quindi, il soggetto dovrebbe essere messo in evidenza e dovrebbe rappresentare un’informazione nuova per chi ascolta. Tuttavia, la mia impressione è che il complemento di mezzo «in treno» sia l’elemento della frase maggiormente messo in evidenza, più in rilievo rispetto agli altri elementi della frase e, comunque, percepisco questo complemento come portatore di informazione nuova anche se si trova a inizio frase («In treno» non viene menzionato prima). La mia impressione è che anche il verbo «viaggia» sia in qualche modo messo un po’ in evidenza dalla posizione del complemento. Se le mie impressioni fossero giuste, la messa in rilievo del soggetto postverbale del verbo inergativo, qui, si perde?

Sperando di essere stato chiaro, mi aiutereste a capire meglio, e soprattutto, mi aiutereste a capire il senso/lo scopo di questa posizione postverbale del soggetto in relazione alla posizione preverbale di questo specifico complemento di mezzo?

 

RISPOSTA:

La questione della posizione del soggetto nei verbi inaccusativi è abbastanza controversa. Se è vero che normalmente la posizione canonica, cioè non marcata, del soggetto con i verbi inaccusativi è postverbale («È arrivato Giovanni»), è anche vero che alcuni verbi con ausiliare avere possono ammettere la stessa posizione non marcata: «Ha telefonato Giovanni». Oltre alla sintassi, pertanto, è fondamentale tener conto della struttura dell’informazione DATO – NUOVO e, quindi, del contesto. Nei suoi esempi, la posizione del soggetto e degli altri sintagmi mi sembra riflettere in modo abbastanza chiaro la struttura dell’informazione. In particolare, «Molti italiani [DATO] vanno al lavoro in automobile o in motorino [NUOVO]».

«Solo il 3% [DATO: degli italiani di cui si sta parlando] va in ufficio a piedi [NUOVO], mentre l’1,5% [DATO] preferisce la bicicletta [NUOVO].

In treno [DATO: perché è comunque un mezzo e di mezzi si sta parlando: per quanto riguarda il treno…] viaggia circa il 5% di chi abita in provincia e deve arrivare in città (i pendolari) [NUOVO]».

Naturalmente sarebbe possibile anche invertire l’ordine senza grossi stravolgimenti di senso: «Circa il 5% [DATO] di chi abita in provincia e deve arrivare in città (i pendolari) [NUOVO1 dal punto di vista del ricevente, ma articolato come DATO2 dal mittente, che articola questa informazione quasi dandola per presupposta] viaggia in treno [NUOVO2]». In quest’ultimo caso, si darebbe un maggior peso informativo al mezzo di locomozione («in treno»), mentre si darebbe un peso molto minore a chi viaggia («di chi abita in provincia e deve arrivare in città (i pendolari)»). Sarebbe però quest’ultima, secondo me, una scelta meno felice, perché invece, come nella formulazione originaria, l’informazione saliente è proprio l’identità della porzione di personale che viaggia. DATO e NUOVO non vanno interpretati tanto come “ciò che già è comparso oppure no nel discorso” quanto come “ciò che il mittente considera come presupposto oppure come saliente”. Certamente lei ha ragione quando osserva che col verbo viaggiare ci si aspetta di conoscere la modalità del viaggio (cioè il complemento di mezzo) forse ancor più di chi viaggia. Però deve considerare che questo rilievo al mezzo è stato dato già due volte, nei due enunciati (o meglio parti di enunciato) che precedono: «a piedi» e «in bicicletta». Pertanto, nel terzo caso almeno il macroambito del mezzo può ben essere considerato presupposto, anche perché la scelta tra i mezzi è molto limitata. E dunque la posizione di «In treno» ad apertura di enunciato va interpretata come DATO (e topic) nell’accezione più classica: “per quanto riguarda il treno, poi, possiamo dire che…”. Tant’è vero che se si aggiungesse un mezzo un po’ più inatteso, è altamente probabile che, stavolta sì, esso verrebbe collocato in posizione di NUOVO: «Soltanto lo 0,2%, invece, va al lavoro in monopattino». Meno probabile (anche se pure possibile): «In monopattino, invece, va soltanto lo 0,2%».

Fabio Rossi

Parole chiave: Analisi logica, Sintassi marcata, Tema e rema, Verbo
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