Rapporti temporali liberi con le relative

Categorie: Semantica, Sintassi

QUESITO:

1) “L’ultima parola che ho detto è stata speranza“; 
2) “L’ultima parola che ho detto è speranza“;
3) “L’aspetto che più mi piacque della città furono le bellezze architettoniche”;
4) “L’aspetto che più mi piacque della città sono le bellezze architettoniche”.
Le soluzioni 2 e 4 sono corrette al pari, rispettivamente, della 1 e della 3? È obbligatoria, in questi e altri casi simili, l’identità dei tempi verbali nelle proposizioni?

RISPOSTA:

​Le frasi da lei proposte sono tutte ben formate. La proposizione relativa instaura un rapporto temporale con la reggente piuttosto libero, quindi è possibile trovare tempi diversi dell’indicativo nelle due proposizioni. La scelta tra il presente e lo stesso tempo della subordinata per il verbo della reggente dipende da quanto l’emittente vuole sottolineare l’attualità dell’elemento introdotto (qui la parola speranza e le bellezze architettoniche). il presente mostra che l’elemento è ancora (o già) esistente (o che l’emittente lo considera esistente); la scelta opposta, però, non indica che l’elemento non sia più (o ancora) esistente, ma, semplicemente, trascura questo dettaglio, mentre, al contrario, sottolinea la logica contemporaneità tra l’esistenza dell’elemento e l’evento espresso dalla relativa (cioè l’aver detto la parola speranza o aver gradito le bellezze architettoniche).

Fabio Ruggiano

Parole chiave: Analisi del periodo, Verbo
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