“Quasi mai” dopo il verbo

Categorie: Pragmatica e testualità, Semantica

QUESITO:

Si può dire, a qualcuno che ti chiede se hai preso la patente: “Sì, ma guido quasi mai”?

 

RISPOSTA:

​La frase non può dirsi scorretta, ma è certamente non tipica. Comunemente, infatti, la negazione precede l’elemento negato e poi, se serve, può essere ripetuta per mezzo di avverbi o aggettivi semanticamente negativi. La costruzione più regolare per la sua frase, pertanto, è quella con l’avverbio quasi mai spostato prima del verbo, che è l’elemento negato: “Sì, ma quasi mai guido”. Ovviamente, senza tenere in conto la costruzione in assoluto più comune, che sarebbe quella con la doppia negazione: “Sì, ma non guido quasi mai”.
Riporto, per confermare che posizione attesa della negazione è subito prima dell’elemento negato, questa frase tratta dal romanzo Rinascimento privato di Maria Bellonci (1986): “Una cosa che gli uomini quasi mai conoscono in profondo è il vuoto dei figli, la mancanza della loro presenza da toccare con mano”. Se spostassimo quasi mai dopo il verbo (sul modello della sua frase), l’elemento negato diverrebbe in profondo, e il significato della frase cambierebbe, sebbene di poco: “Una cosa che gli uomini conoscono quasi mai in profondo è il vuoto dei figli…”. Nella sua frase, dopo quasi mai non c’è un altro elemento da negare; il ricevente, pertanto, non può che riportare la negazione al verbo.
Per un approfondimento sulle conseguenze informative dello spostamento degli elementi della frase, proprio in relazione alla negazione, la rimando alla risposta  dell’archivio di DICO.
Fabio Ruggiano

Parole chiave: Avverbio
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