QUESITO:
1) “L’azienda imboccò quasi subito un declino irreversibile, dovuto alle scarse capacità della nonna e alle sue manie di grandezza: aveva buttato alle ortiche un sacco di denaro nel tentativo di comprarsi un titolo nobiliare. Fallito questo obiettivo, (ometto il soggetto?) convinse il figlio a intraprendere la carriera militare, pensando che un ufficiale in famiglia avrebbe dato / potesse dare prestigio al nome”.
2) “La nonna, distante dall’arrendersi, iniziò a organizzare festicciole ogniqualvolta mio padre tornava a casa in licenza: invitava quella che lei considerava la nobiltà contadina, ossia i proprietari terrieri delle tenute confinanti; non per generosità, ma con il recondito desiderio di trovare una fidanzata per mio padre che fosse anche un buon partito”.
3) “«Ti credo sulla parola, ma questo genere di opere non fanno per me» commento, «vedo l’ospedale come metafora della precarietà della vita e mi trasmette sensazioni negative”.
4) “«Vedremo, proseguendo nella lettura, se questi miei timori saranno confermati o se, in caso di bisogno, abbia trovato comunque la forza e il coraggio di rivolgersi a qualcuno in grado di aiutarlo»”.
RISPOSTA:
Nella frase 1) il soggetto va senz’altro omesso, visto che coincide con quello della proposizione precedente.
Nella frase 2) vanno bene entrambe le forme verbali. Il condizionale passato (avrebbe dato) rappresenta l’evento come futuro rispetto al passato, cioè rispetto a pensando, a sua volta contemporaneo rispetto a convinse; il congiuntivo passato (desse) lo rappresenta, invece, come contemporaneo nel passato. Aggiungendo il servile potere si accentua la sfumatura potenziale. Tale sfumatura può accompagnare sia il condizionale passato (avrebbe potuto dare) sia il congiuntivo imperfetto (potesse dare).
La frase 3) non presenta grandi difficoltà. L’unico problema è la mancata esplicitazione del soggetto nella coordinata il cui soggetto (l’ospedale) cambia rispetto alla proposizione precedente (io). In questo caso, però, è talmente facile risalire al nuovo soggetto per logica e per via della costruzione sintattica della frase che questa sbavatura può essere trascurata, in quanto non provoca alcuna ambiguità.
Nella frase 4) la proposizione interrogativa indiretta (se, in caso di bisogno, abbia trovato comunque la forza e il coraggio) è retta dal verbo vedere. Questo verbo non richiede il congiuntivo nella completiva (si pensi a un’oggettiva come vedo che sei arrivato presto, che nessuno costruirebbe come vedo che tu sia arrivato presto), quindi è meglio sostituire abbia trovato con avrà trovato, simmetrico rispetto a saranno confermati, con il quale è coordinato. Per quanto riguarda la necessità di esplicitare il soggetto diverso rispetto a quello della reggente, qui non si applica, perché il sottinteso non provoca ambiguità.
Fabio Ruggiano