QUESITO:
Porto alla vostra attenzione alcune frasi negative, o che includono congiunzioni ad esse riconducibili, su cui vertono i miei dubbi.
La frase è corretta? Si possono collegare con il né elementi che al loro interno abbiano congiunzioni – come e, o – e che potrebbero essere intesi come unità inscindibili, oppure sarebbe meglio scegliere altre forme?
Meglio anche o neppure?
Meglio anche o neppure?
La frase è equivalente a “serve qualcosa”?
RISPOSTA:
La prima frase è ben costruita: le congiunzioni e e o operano in un àmbito ristretto rispetto ai membri dell’elenco, uniti da né. La seconda frase ammette entrambe le soluzioni: neppure (o neanche) rafforza la negazione, soluzione spesso preferita in italiano, anche se non obbligatoria. Lo stesso vale per la terza frase.
La quarta frase è molto interessante, perché rivela un comportamento specifico della proposizione interrogativa diretta. In questa proposizione, la negazione iniziale può avere valore retorico, interpretato convenzionalmente come richiesta di una risposta positiva: “Non vuoi venire alla festa?” (sottinteso: ‘certo che vuoi’). La frase “Non serve niente?”, pertanto, potrebbe essere interpretata come un invito a rispondere positivamente; l’eliminazione della negazione iniziale previene questa interpretazione. In questo modo, si noti, si viene a creare una frase agrammaticale; ciò si vede se la confrontiamo, per esempio, con la sua prima frase: “Non si vedeva niente intorno”. Se togliessimo la negazione del verbo (come avviene in “Serve niente?”), questa frase diventerebbe *”Si vedeva niente intorno”, che è inaccettabile. L’impossibilità di “Serve niente?” non preoccupa i parlanti, che interpretano correttamente la frase come ‘serve qualcosa?’, sebbene letteralmente significhi il contrario. È, infatti, come se interpretassimo la frase *”Si vedeva niente intorno” vista sopra come ‘si vedeva qualcosa intorno’.
Che questa costruzione, certamente propria di un registro colloquiale, valga solamente nelle domande è dimostrato, oltre che dal confronto fatto, anche dalla risposta negativa normale alla domanda “Serve niente?”, che non è *”No, serve niente” (a meno che non si voglia scherzare), bensì “No, non serve niente”.
Fabio Ruggiano