QUESITO:
1) Credo che tizio sappia che caio è un ragazzo simpatico.
2) Immagino che tizio pensi che caio sia intelligente.
3) Ritengo che tizio creda che caio sia bugiardo”
4) Ritenevo che tizio credesse che caio fosse bugiardo”
Vorrei sapere se l’analisi logica delle frasi seguenti è corretta. Nella prima credo è la principale; che tizio sappia è una subordinata oggettiva di primo grado al congiuntivo, perché nella reggente (che in questo caso è anche la principale) c’è un verbo di pensiero ed opinione; che caio è (e non *sia) un ragazzo simpatico è una subordinata oggettiva di secondo grado all’indicativo, perché nella reggente (in questo caso nella subordinata oggettiva di primo grado) c’è un verbo dichiarativo, che ammette l’indicativo. Nella seconda immagino è la principale; che tizio pensi è una subordinata oggettiva di primo grado al congiuntivo, perché nella reggente (che in questo caso è anche la principale) c’è un verbo di opinione, giudizio, conoscenza, pensiero ed opinione; che caio sia (e non *è) intelligente è una subordinata oggettiva di secondo grado al congiuntivo, perché nella reggente (in questo caso nella subordinata oggettiva di primo grado) c’è un verbo di opinione, che ammette il congiuntivo. Nella terza ritengo è la principale; che tizio creda è una subordinata oggettiva di primo grado al congiuntivo, perché nella reggente (che in questo caso è anche la principale) c’è un verbo di pensiero ed opinione; che caio sia bugiardo è una subordinata oggettiva di secondo grado al congiuntivo presente, perché nella reggente (in questo caso nella subordinata oggettiva di primo grado) c’è un verbo di opinione, che ammette il congiuntivo. Sempre nella terza frase stiamo esprimendo contemporaneità al presente. Nella quarta frase il discorso è il medesimo, ma al passato, con l’utilizzo del congiuntivo imperfetto perché stiamo esprimendo contemporaneità al passato.
RISPOSTA:
L’analisi del periodo (non è analisi logica, che, invece, riguarda la sola frase semplice) da lei proposta è corretta. Si possono aggiungere due particolari: quando sono ammessi sia l’indicativo sia il congiuntivo, il secondo è l’opzione più formale; un tempo verbale instaura un certo rapporto temporale con il tempo del verbo della proposizione reggente. Nella terza frase, quindi, creda è contemporaneo rispetto a ritengo e sia lo è rispetto a creda; allo stesso modo, nella quarta credesse è contemporaneo nel passato rispetto a ritenevo e fosse è contemporaneo rispetto a credesse.
Fabio Ruggiano