QUESITO:
È vero che gli aggettivi migliore e peggiore descrivono un nome o un pronome, mentre gli avverbi meglio e peggio sono usati per descrivere verbi; ma in frasi tipo (e perlopiù in generale) “Stai facendo dei verbali peggio/peggiori dei miei” o “Questo compito è meglio/migliore del tuo” come ci comportiamo? Nella prima è corretto l’uso aggettivale, visto che peggiori accompagna e descrive il nome verbali; mentre nella seconda quello avverbiale, visto che meglio descrive il verbo essere (discorso valido per qualsiasi altro verbo)?
RISPOSTA:
La costruzione della prima frase richiede l’uso dell’aggettivo, perché in essa un sintagma nominale è messo a confronto con un pronome (che sostituisce un sintagma nominale). La forma corretta è, pertanto, “Stai facendo dei verbali peggiori dei miei”. L’avverbio sarebbe, al contrario, richiesto se il confronto fosse instaurato tra processi, per esempio così: “Stai facendo i verbali peggio di me” (ovvero ‘peggio di come li faccio io’). La regola vale anche per la seconda frase; il verbo essere, però, rende possibile usare sia l’aggettivo sia l’avverbio mantenendo la stessa costruzione. A seconda che si usi l’aggettivo o l’avverbio, comunque, il significato cambia: in “Questo compito è migliore del tuo” la qualità di questo compito è messa a confronto con la qualità del tuo (= ‘questo compito è dotato di una qualità più alta rispetto al tuo’); in “Questo compito è meglio del tuo” la ricezione di questo compito (ovvero il processo che ha condotto alla considerazione del compito) è messa a confronto con la ricezione del tuo (= ‘la ricezione di questo compito risulta più vantaggiosa della ricezione del tuo’).
La possibilità di usare l’aggettivo e l’avverbio con la stessa costruzione sintattica è limitata ai verbi essere, sembrare e sinonimi in frasi che ammettono entrambe le interpretazioni. Non è possibile, per esempio, *”È migliore che ce ne andiamo”. In alcuni casi, inoltre, la sostituzione produce uno slittamento semantico minimo. Ad esempio, in “L’acconciatura è meglio/migliore così o con quest’altra piega?” è meglio = ‘è fatta meglio’, è migliore = ‘ha una qualità più alta’.
Nella lingua viva l’aggettivo è a volte sostituito con l’avverbio in contesti che a rigore non permetterebbero la scelta (ad esempio “Stai facendo dei verbali peggio dei miei”). Si tratta ovviamente di una opzione trascurata, da limitare al parlato molto informale.
Fabio Ruggiano