Le preposizioni con i complementi di luogo

Categorie: Italiano e latino, Lessico e fraseologia, Morfologia, Semantica, Sintassi

QUESITO:

Vanno bene sia «su» che «a» dopo il verbo «essere in esilio»? «Napoleone è stato in esilio SULL’isola d’Elba»? Oppure «Napoleone è stato in esilio ALL’isola d’Elba»?

 

RISPOSTA:

Vanno bene entrambe le preposizioni. Se ne potrebbe aggiungere anche una terza: «è stato in esilio nell’Isola d’Elba». I complementi di luogo possono essere espressi da più d’una preposizione, sia a seconda del verbo reggente (essere in, andare a, tornare da ecc.), sia a seconda del termine che esprime il complemento: vivere a Roma, in Italia, andare in Messico (ma fino a qualche anno fa era normale anche al Messico). Tra tutte le soluzioni, la meno formale è «sull’Isola d’Elba». In e a risentono anche dell’influenza del nome dell’isola senza la parola Isola: «è stato in esilio all’Elba» (e non nell’Elba»), ma, per esempio, «In Sardegna» (e non «a Sardegna o «alla Sardegna»). Questo perché le piccole isole selezionano di norma la preposizione a (come le città: a Roma, a Ibiza), mentre le grandi isole selezionano in (in Sicilia, in Corsica). Naturalmente, il concetto di grande e piccolo è relativo: a Cuba, ma non in Cuba. Ciò significa che non sono soltanto la logica e la semantica (né le influenze dal latino, per quanto concerne l’italiano) a spiegare certi usi morfosintattici e lessicali, ma anche la mera frequenza d’uso dei costrutti nei testi, che crea solidarietà e consuetudini, quindi norme, lessicali e morfosintattiche; donde a Cuba ma in Sicilia, sebbene la Sicilia sia molto più piccola di Cuba.

Fabio Rossi

Parole chiave: Analisi logica, Preposizione, Registri, Verbo
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