“Io e non altri”

Categorie: Morfologia

QUESITO:

nelle frasi riportate di seguito la specificazione del soggetto, oltre che indispensabile per la determinazione della persona singolare, è corretta in italiano o è sconsigliabile se non in contesti informali?
Non ho avuto paura, ma non perché io sia un eroe.
Non è che io voglia criticarla.
Non so che cosa io possa aver fatto.

 

RISPOSTA:

Rilevo intanto che se la specificazione fosse indispensabile, come lei presuppone, non potrebbe essere anche sconsigliabile: sarebbe una contraddizione. In ogni caso, tale specificazione non è né indispensabile né sconsigliabile. Nel caso del congiuntivo presente, l’identità delle tre forme del singolare (io siatu sialui sia) rende necessario specificare il soggetto, ma per convenzione l’obbligo riguarda soltanto la seconda persona, mentre la prima e la terza si possono esplicitare se necessario per la chiarezza. Per l’imperfetto, nel quale la confusione può avvenire tra la prima e la seconda persona (io fossitu fossilui fosse), l’obbligo vale, ugualmente, soltanto per la seconda persona.
Pur non essendo indispensabile, comunque, la specificazione del soggetto pronominale di prima persona nelle sue frasi non è affatto sconsigliabile, né marcata come informale. Il soggetto può sempre essere espresso, anche quando non sia strettamente necessario, per esprimere un’opposizione rispetto ad altri possibili soggetti. Nella sua prima frase, per esempio: non perché io sia un eroe sottolinea che altri potrebbero essere eroi; non perché sia un eroe mancherebbe di questa sfumatura contrastiva. Lo stesso vale per le altre frasi: io voglia criticarla lascia intendere che l’emittente sappia che altri la criticano, o potrebbero criticarla (non esclude, cioè, che una critica le possa essere mossa); io possa aver fatto, ugualmente, suggerisce che altri possano aver fatto qualcosa.
L’unico caso in cui è sconsigliabile ribadire il soggetto pronominale, anche se si vuole dare una sfumatura contrastiva (che, quindi, deve essere espressa in altro modo), è quello in cui nel co-testo o nel contesto siano presenti due o più referenti potenzialmente forici del pronome (quindi per forza di terza persona). Ad esempio, nella frase “Luca accompagnò Andrea alla macchina quindi lui tornò a casa” lui non può essere Luca, ma può essere Andrea oppure un altro referente nominato prima (ma in quest’ultimo caso la costruzione sarebbe ambigua e dovrebbe essere riformulata). Se, invece, si intende dire che Luca sia tornato a casa bisogna lasciare il soggetto della coordinata implicito: “Luca accompagnò Andrea alla macchina quindi tornò a casa”. Se, infine, si vuole sottolineare l’opposizione tra l’azione di Luca e quella di Andrea si può scrivere: “Luca accompagnò Andrea alla macchina quindi tornò a casa, mentre Andrea no” (o simili).
Fabio Ruggiano

Parole chiave: Analisi del periodo, Pronome
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