QUESITO:
In quali casi possono coesistere in una frase imperfetto e passato remoto? In questo caso va bene?
Là, viveva Suor Teresa, una religiosa conosciuta in parrocchia, che da anni lavorava (lavora) in una struttura religiosa per ragazze madri, della quale lei era la Superiora. Carmela aveva instaurato un buon rapporto con la suora e avendo conservato il suo numero di telefono la contattò.
RISPOSTA:
Nel suo brano ci sono due frasi, e in nessuna di esse ci sono sia l’imperfetto sia il passato remoto. La prima frase è tutta all’imperfetto, la seconda contiene un trapassato prossimo e un passato remoto.
In ogni caso, l’alternanza tra imperfetto e passato remoto, o anche passato prossimo, è una risorsa non soltanto lecita, ma addirittura fondante della narrazione. Tale alternanza può avvenire al livello del testo, come nel suo brano, che è corretto, o anche nella stessa frase: “Quando l’ho incontrata nevicava”.
In un racconto si usa tipicamente l’imperfetto per descrivere lo scenario nel quale hanno luogo le azioni dei personaggi, descritte con i passati momentanei, remoto o prossimo.
Per quanto riguarda la sostituzione di lavorava con lavora, è possibile, se la suora lavora ancora nella struttura religiosa al momento dell’enunciazione.
Fabio Ruggiano