QUESITO:
Gradirei sapere perché il plurale della parola assassinio risulta essere assassinii, mentre il plurale della parola guscio o della parola occhio risulta essere (almeno da quello che ho avuto modo di notare in alcuni scritti) gusci e occhi, anziché guscii e occhii. Vorrei sapere se c’è una regola in proposito.
RISPOSTA:
Nell’italiano contemporaneo i nomi che al singolare finiscono in -io al plurale mantengono la i se essa è accentata (addio > addii), la perdono se non è accentata (occhio > occhi). Le forme occhii, guscii, bivii ecc., rispettose della forma della parola, ma non del suono, visto che la sequenza ii del plurale si pronuncia come un’unica i, sono attestate fino a metà Novecento, per poi divenire rare o essere completamente abbandonate.
La i non accentata del singolare si mantiene al plurale nella parola assassinio soltanto per distinguere nello scritto questo nome dall’omofono (nonché omografo) assassini, plurale di assassino. Si noti che questa motivazione è molto debole, infatti il plurale assassini per assassinio è anche possibile, così come il plurale omicidi per omicidio è più comune di omicidii, a dispetto dell’esistenza dell’omofono e omografo omicidi, plurale di omicida.
Fabio Ruggiano