I significati autonomi di “essere”

Categorie: Semantica, Sintassi

QUESITO:

Oltre al significato di stare, trovarsi, appartenere, esistere, in quali altri casi il verbo essere ha valore proprio?

 

RISPOSTA:

Per valore proprio immagino che lei intenda significato autonomo, ovvero quello che il verbo ha nella sua funzione di predicato verbale. Oltre ai significati da lei suggeriti, essere ne ha molti altri, alcuni usati in espressioni comunissime, altri più rari. Ecco un elenco abbastanza completo, anche se è sempre possibile distinguere ulteriori sfumature. Si noti che molti sono attivati da una certa preposizione che segue il verbo (in, di, per, con…):

  • ‘essere fatto’, come in “La statua è di marmo”;

  • ‘essere originario’, come in “Luca è di Napoli”;

  • ‘essere destinato’, come in “Il regalo è per Luca”;

  • ‘rappresentare, avere valore’, come in “Chi ti credi di essere?”;

  • ‘essere presente’, come in “Chi è?” (e anche nelle proposizioni presentative, come “Era lui che ti chiamava”);

  • ‘avvenire’, come in “Quel che è stato è stato”;

  • ‘avere una certa misura, peso, costo, estensione’, come in “Quanto è?”, “La casa è 100 metri quadri”, “La scuola primaria in Italia è 5 anni”;

  • ‘arrivare’ (molto vicino a ‘trovarsi’), come in “Sarò lì alle 20”;

  • ‘essere accompagnato’, come in “Ero con Luca ieri”.

Fabio Ruggiano

Parole chiave: Analisi del periodo, Analisi grammaticale, Preposizione, Verbo
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