QUESITO:
Con i verbi fattitivi fare e lasciare, quando si usa da e quando a davanti al soggetto?
“Mi faccio portare una bibita al/dal cameriere”.
“Mi faccio fare un vestito alla/dalla sarta”.
RISPOSTA:
In entrambe le frasi si può usare soltanto da (“Mi faccio portare una bibita dal cameriere”; “Mi faccio fare un vestito dalla sarta”). Quando nella proposizione con un verbo fattitivo è specificato il beneficiario dell’azione non si può usare a. Nelle sue frasi il beneficiario è il parlante (rappresentato da mi).
Al contrario, se il beneficiario non è specificato, si usa a (“Faccio portare una bibita al cameriere”; “Faccio fare un vestito alla sarta”). Anche in questo caso si può usare da, se il parlante sottintende un qualche beneficiario collettivo. Per esempio, “Faccio portare una bibita dal cameriere” indica che la birra è non solo per il parlante, ma anche per tutte le persone con cui sta parlando (come se fosse “Ci faccio portare una bibita dal cameriere”). Per questo motivo, “Faccio fare un vestito dalla sarta” è innaturale, perché un vestito è di norma per una sola persona.
L’uso della preposizione da quando non è specificato o sottinteso il beneficiario non è un errore grave. In molti casi a favorire da è l’analogia della costruzione fattitiva con quella passiva: “Farò scrivere una lettera dall’avvocato”, per esempio, sarebbe giudicata corretta da molti parlanti perché la confronterebbero con “La lettera sarà scritta dall’avvocato”.
Fabio Ruggiano