QUESITO:
Se devo raccontare qualcosa in maniera diretta e informale – ad esempio un sogno – posso fare dei passaggi dall’imperfetto al presente senza rompere l’omogeneità del testo? Mi spiego con un esempio, riporterò una frase di cui vi chiedo il grado di correttezza: “Comunque, nel sogno avevo un quaderno di fronte sul mio tavolino e all’improvviso mi appare una faccia tumida e rosea ecc…”.
RISPOSTA:
Sebbene nella lingua comune l’imperfetto faccia da sfondo a un evento descritto al passato prossimo o remoto, il presente nel suo caso può essere usato per descrivere eventi puntuali. In un genere come il racconto, che può avere una connotazione poetica, è possibile derogare da alcune costrizioni non rigide della lingua. Non a caso, lei nomina una categoria come la omogeneità, che non ha a che fare con la correttezza linguistica, ma riguarda lo stile, categoria molto più sfumata e soggettiva.
Tale deroga stilistica si fonda sulla possibilità linguistica del presente di rappresentare eventi passati, nella sua funzione di presente storico (“Giulio Cesare conquista la Gallia in poco tempo”), ma anche sul valore speciale dell’imperfetto onirico, che non è esattamente passato, ma serve a proiettare gli eventi in uno spazio e in un tempo indeterminati.
Fabio Ruggiano