QUESITO:
Riguardo il suo ultimo intervento (“È bastato a/per e topicalizzazioni”) mi è quasi tutto chiaro.
L’unica cosa che non mi è totalmente chiara è quella che riguarda la topicalizzazione.
Secondo me: Per esempio, con un complemento di fine o proposizione finale anteposta, quest’ultimo/a è topicalizzato/a e invece l’elemento focalizzato/marcato all’interno della frase è il soggetto posposto (“impegno”) ed è lì che cade la tonica:
- a) Cosa è bastato a raggiungere l’obiettivo/ al raggiungimento dell’obiettivo?
- b) A raggiungere l’obiettivo/al raggiungimento dell’obiettivo è bastato il sano impegno.
Invece quando il complemento di fine o proposizione finale viene posposto/a (piuttosto che anteposto/a) diventa l’elemento focalizzato/marcato (cioè, vi cade la tonica) e di conseguenza il soggetto (“impegno”) non ha particolare rilievo nella frase:
- c) L’impegno a cosa è bastato?
- d) L’impegno è bastato a raggiungere l’obiettivo/al raggiungimento dell’obiettivo.
Era questo che intendevo parlando di focalizzazione.
Sono corrette le mie considerazioni?
RISPOSTA:
Sì, le sue considerazioni ora sono corrette. Dalla sua precedente domanda sembrava considerare focalizzato quanto si trovasse preposto al verbo o alla reggente, mentre in quei casi di tratta di topicalizzazioni. Benché la terminologia sui fenomeni di sintassi marcata talora oscilli lievemente (non tutti danno a focus lo stesso significato), di norma ciò che è focalizzato ha maggiore salienza fonica (non soltanto accentuativa), ha maggior rilievo informativo, veicola un’informazione nuova e talora contrastata e riguarda il comment (o rema) o una sua parte. Di norma si trova sul lato destro degli enunciati, tranne casi specifici in cui viene anticipato, ma con forte rilievo prosodico: per es., «LUI devi incolpare, non me!». Quanto è topicalizzato, all’opposto, ha funzione di topic (o tema), è dato, ha intonazione ascendente-sospensiva, non saliente, si trova di norma sul lato sinistro degli enunciati.
Fabio Rossi