Congiuntivo e consecutio nella proposizione relativa

Categorie: Semantica, Sintassi

QUESITO:

Ho trovato nel Corriere della Sera questa frase con il verbo nella principale all’indicativo e il congiuntivo imperfetto nella subordinata relativa: “Si può dire che cosa rischiano i lavoratori che dovessero portare avanti la mobilitazione nonostante questo avviso?”.
– Ho interpretato dovessero come un’azione che si svolge possibilmente nel futuro (un’eventualità) e non un’azione al passato (semanticamente simile alla frase “Vorrei che tu venissi con me”, in cui venissi non si riferisce al passato anche se il congiuntivo è imperfetto).  
Le mie domande:
1. Il meccanismo che funziona nelle frasi come “Guarderei volentieri un film che abbia come protagonista Al Pacino” non c’entra in questa frase dato che il verbo rischiano è all’indicativo? In altre parole, non c’è la possibilità che dovessero venga interpretato come dovevano (indicativo imperfetto)?
2. Mettiamo il verbo della principale al condizionale: “Si può dire che cosa rischierebbero i lavoratori che dovessero portare avanti la mobilitazione…”. Questa forma con il condizionale nella prima parte potrebbe indicare che dovessero vale sia come un’eventualità che un imperfetto (una cosa conclusa) come ha scritto nel blog?
3a. Come mai per molti amici italiani, la frase cambiata senza il verbo servile dovere (“Si può dire che cosa rischiano i lavoratori che portassero avanti la mobilitazione”) non sembra corretta al presente?
3b. Come mai per gli stessi amici italiani in questo esempio va bene il congiuntivo imperfetto senza il verbo servile? “Chiedo alle persone che conoscessero (anche conoscano) già la risposta di restare in silenzio”.
Mi domando se la ragione per cui la frase 3b va bene sia perché c’è la sfumatura di un valore limitativo insieme con un desiderio (un altro esempio: “Voglio comprare una camicia che sia blu”… “Non so se esista”). Questa sfumatura non esiste nella frase 3a: che ne dite?
4. Anche se ho una ventina di libri di grammatica italiana (scritti dal prof. Serianni e altri grandi professori) non riesco a trovare una spiegazione della consecutio nelle proposizioni relative. Per le completive tipo soggettiva, oggettiva, dichiarativa, interrogativa indiretta, in cui il che è una congiunzione, viene spiegata. La consecutio funziona anche nelle proposizioni relative?

 

RISPOSTA:

Bisogna chiarire innanzitutto che il verbo servile dovere nella frase indica non un obbligo, ma una incertezza dell’emittente o l’eventualità dell’evento (dovessero portare = ‘forse, eventualmente portassero’). Questo significato è sfruttato soprattutto al presente e all’imperfetto, non con i tempi perfettivi (quelli che rappresentano l’evento come concluso); anche al presente e all’imperfetto, però, in alcune frasi risulta impossibile usare dovere con il significato di incertezza, soprattutto se esso si trova in una proposizione subordinata. Per non confondere il problema dei tempi verbali con quello dell’uso del verbo dovere, quindi, eliminerò quest’ultimo nelle riformulazioni della frase che farò. 
Nella frase del Corriere della Sera dovessero portare si comporta come avesse nella frase “Guarderei volentieri un film che avesse come protagonista Al Pacino” (su cui verte la risposta  “Il congiuntivo imperfetto nella proposizione relativa”  dell’archivio di DICO). La costruzione non cambia se la reggente è all’indicativo presente (rischiano) o al condizionale presente (guarderei). La differenza tra le due frasi è, piuttosto, nel diverso comportamento di avesse e dovessero portare avanti: quest’ultimo verbo, infatti, si lascia interpretare con maggiore difficoltà come passato rispetto ad avesse, sebbene già in quel caso l’interpretazione passata della relativa fosse piuttosto forzata. L’interpretazione passata è più plausibile eliminando dovere… che cosa rischiano i lavoratori che portassero (= portavano) avanti la mobilitazione, ma la costruzione e il significato della frase richiederebbero, per riferirsi al passato, un tempo perfettivo: … che cosa rischiano i lavoratori che hanno / abbiano portato avanti la mobilitazione
Se, quindi, interpretiamo la frase così com’è come riferita al presente con una proiezione nel futuro il congiuntivo imperfetto ha la stessa funzione che avrebbe il presente: … che cosa rischiano i lavoratori che portino avanti la mobilitazione. Le due versioni della frase, con il congiuntivo presente e imperfetto (ovviamente senza dovere) sono equivalenti; molti parlanti preferiscono, però, la versione con l’imperfetto perché le relative al congiuntivo esprimono sfumature ipotetiche, normalmente associate al congiuntivo imperfetto, tipico della proposizione ipotetica (che portassero avanti = se portassero avanti). 
Questa risposta riguarda direttamente le domande 1 e 2. Per quanto riguarda le domande 3a e 3b si noti che la frase “Si può dire che cosa rischiano i lavoratori che portino avanti la mobilitazione” è corretta, ma, come detto sopra, i parlanti preferiscono usare il congiuntivo imperfetto nelle proposizioni relative (non cercherei altre ragioni semantiche troppo sottili per spiegare questa preferenza).
Infine, le grammatiche descrivono la consecutio temporum soltanto per le proposizioni completive perché soltanto con queste proposizioni il sistema funziona in modo regolare; nelle altre proposizioni, invece, i modi e i tempi tendono a mantenere la loro funzione propria, indipendente dal rapporto con il verbo della proposizione reggente. Tra tutte, la proposizione relativa ha il comportamento più indipendente di tutte.
Fabio Ruggiano

Parole chiave: Analisi del periodo, Verbo
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