Che cosa si può “esitare”?

Categorie: Lessico e fraseologia, Morfologia, Semantica

QUESITO:

Vorrei sapere se il verbo esitare possa essere utilizzato transitivamente col significato di ‘dare esito aì  nella terminologia della linguistica e delle materie affini. Esempio: “Le palatali indoeuropee esitano velari o palatali”, col significato di ‘danno esito a velari o palatali’.

 

RISPOSTA:

Il verbo esitare 2 (derivato da esito), diverso da esitare 1 (trasfornazione dal latino haesitare), significa ‘smerciare, vendere al dettaglio’, ‘recapitare’ o ‘risolversi in un certo modo’. Nel primo caso si usa soltano in riferimento a merci, nel secondo in riferimento a posta o simili, ed è un burocratismo, nel terzo riferito a malattie in espressioni come esitare in guarigioneesitare in demenzaesitare in una forma di nanismo (tutti esempi autentici tratti da Internet). Si noti che in quest’ultimo caso il verbo non è transitivo, ma richiede sempre la preposizione in.
Escludo, quindi, che un’espressione come esitare velari o simili sia oggi accettabile.
Fabio Ruggiano

Parole chiave: Lingua della burocrazia, Preposizione
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