QUESITO:
Nella frase seguente:
“A proposito di quello che si insegna nelle aule di medicina e CHE né Tizio, né Caio né Sempronio sembrano esserne a conoscenza”
ovviamente sarebbe stato meglio scrivere di cui al posto di che: ma è proprio sbagliato?
RISPOSTA:
Nella frase il pronome relativo indiretto è sostituito dalla forma base che; la funzione sintattica persa a causa della sostituzione è recuperata inserendo il secondo pronome, ne, nel corpo della frase (esserne). La variante standard, quindi, richiede in cui al posto di che e essere al posto di esserne: …e di cui né Tizio, né Caio né Sempronio sembrano essere a conoscenza.
Costruzioni come questa sono sempre più comuni nell’italiano contemporaneo (la persona che te ne ho parlato = di cui ti ho parlato; la festa che non ci sono andato = alla quale non sono andato; il collega che ci ho pranzato insieme ieri = con cui / insieme a cui ho pranzato ieri ecc.), favorite dal vantaggio di usare i pronomi che e tutti quelli personali, ad alta funzionalità, quindi più facili da ricordare e scegliere correttamente per i parlanti, al posto delle forme indirette del pronome relativo, a bassa funzionalità, quindi più complicate. Non solo non sono previste dallo standard, ma comportano un uso dei pronomi contrario alle regole della sintassi; per questo sono da considerarsi trascurate e da evitare in contesti anche di media formalità.
Fabio Ruggiano