Alterati veri e falsi

Categorie: Morfologia

QUESITO:

Nell’analisi grammaticale un nome falso alterato può essere definito anche come primitivo? E un nome semplicemente alterato? I nomi in questione sono salvietta e musetto.

 

RISPOSTA:

I falsi alterati possono essere primitivi, come il suo salvietta (adattamento del francese serviette) o derivati con suffissi polifunzionali, come, per esempio, ciabattino, che non è una piccola ciabatta ma un artigiano che ripara le scarpe. Qualche problema di classificazione pongono i nomi formati per alterazione che oggi sono percepiti come primitivi, come bambino (da bambo + -ino) o cucciolo. Molti di questi sono nati con significati specifici, o li hanno assunti nel tempo, anche molto distanti da quelli dei nomi base: pinolopoltronalibrettocannonelunotto… 
A questi nomi possono applicarsi entrambe le etichette, a seconda che li si guardi in prospettiva storica o sincronica. Dal punto di vista morfologico, però, sono innegabilmente derivati. 
I nomi alterati, come musetto ‘piccolo muso’, sono, in quanto alterati, non primitivi. Ricordo che i suffissi alterativi non sono diversi dagli altri suffissi dal punto di vista morfologico: i nomi (ma anche gli aggettivi, gli avverbi e i verbi) alterati sono, pertanto, una sottocategoria dei derivati.
Fabio Ruggiano 

Parole chiave: Analisi grammaticale, Nome
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