Ancora sull’imperfetto indicativo al posto del congiuntivo e/o del condizionale nel periodo ipotetico dell’irrealtà

Categorie: Sintassi

QUESITO:

Avrei un quesito: nell’italiano colloquiale uso spesso frasi come «se non aveva questo problema. sarebbe venuto»; questa è una frase ipotetica, ma la struttura mi capita spesso di essere usata. È sbagliato? Perché so che correttamente sarebbe «se non avesse avuto questo problema…» ma la mia mente, pensando economicamente, lo abbrevia con l’imperfetto. Non ho mai capito se fosse sbagliato o meno.

 

RISPOSTA:

No, non è sbagliato, è solo informale. In italiano, come in qualsiasi altra lingua del mondo, non esiste una sola norma granitica e immutabile, ma norme diverse a seconda delle diverse varietà della lingua, senza che per questo cambi il sistema linguistico nel suo complesso. Esistono, insomma, regole di sistema e regole di norma. Ciò che si confà all’italiano standard formale non necessariamente si confà all’italiano informale e viceversa. Quella da lei enunciata, dunque, è una regola di norma, ma non di sistema. Si tratta del cosiddetto indicativo irreale, ovvero dell’indicativo imperfetto al posto del congiuntivo o del condizionale o nella protasi, o nell’apodosi, o in entrambe di un periodo ipotetico del terzo tipo, cioè dell’irrealtà. Pertanto, oltre all’italiano formale «se non avesse avuto questo problema. sarebbe venuto», esistono anche le varietà infornali (corrette, ma sconsigliate nell’italiano formale) «se non aveva questo problema, veniva», «se non aveva questo problema, sarebbe venuto», «se non avesse avuto questo problema. veniva». Le ultime due soluzioni vengono definite periodo ipotetico misto (dal momento che combinano la soluzione formale con quella informale). Abbiamo già discusso di questi costrutti, per esempio qui, qui e qui.

Fabio Rossi

Parole chiave: Analisi del periodo, Registri, Verbo
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