QUESITO:
Azioni che precedono temporalmente quelle espresse al passato prossimo o al passato remoto richiedono uno dei trapassati. Mi domando se il rapporto di anteriorità che viene a crearsi con la reggente in caso di periodi complessi debba coinvolgere anche eventuali altre proposizioni.
Per rendere meglio l’idea di tale dubbio, riporto un esempio:
Alle ore otto di oggi ho scattato una foto al panorama. Alle sedici, mi sono accorta che la foto era venuta sfocata.
La subordinata era venuta sfocata è al trapassato perché è anteriore a quella avvenuta alle ore sedici; al tempo stesso, però, è contemporanea, o quasi, a quella avvenuta alle ore otto, espressa con il passato prossimo.
A questo punto abbiamo due azioni temporalmente parallele, ma che, per ragioni sintattiche, sono state costruite con due tempi diversi.
Chiedo dunque se il periodo così come l’ho presentato sia corretto e, inoltre, se sarebbe stato possibile ignorare tutti i vari piani temporali, con conseguenti rapporti di anteriorità e contemporaneità, e scrivere l’intero periodo al passato prossimo.
RISPOSTA:
Il periodo è ben costruito. Il momento di riferimento rispetto a cui un evento è anteriore, contemporaneo o posteriore è quello dell’evento descritto nella proposizione reggente. I piani temporali degli altri eventi descritti nella frase non può essere preso in considerazione.
Si può, però, ignorare il rapporto temporale con il momento di riferimento e mettere un evento in relazione con il momento dell’enunciazione, cioè adesso. Se facessimo così nel caso della sua frase, costruiremmo tutti gli eventi con il passato, perché tutti sono anteriori rispetto ad adesso, ovvero passati: … Alle sedici, mi sono accorta che la foto è venuta sfocata. Questa soluzione, sicuramente insolita, mette in risalto il rapporto dell’evento del venire sfocata con il momento dell’enunciazione, piuttosto che con l’accorgersi, che è passato. In questo modo si sottolinea la rilevanza del venire sfocata nel presente.
Fabio Ruggiano
