QUESITO:
1) L’appuntamento è stato fissato per il 10 di luglio.
2) L’appuntamento è stato fissato al 10 di luglio.
3) La data di scadenza è stata fissata per il 10 di luglio.
4) La data di scadenza è stata fissata al 10 di luglio.
Certamente in queste frasi è lecito chiedere «per quando», quindi corrette 1 e 3, ma lo è anche a quando?
Si può chiedere «a quando» con verbi come rinviare:
- A) A quando è stata rinviata la partita?
- B) La partita è stata rinviata al 21 di giugno.
Vale però lo stesso col verbo fissare?
RISPOSTA:
Tutte le frasi sono corrette. Il complemento di tempo determinato ammette una casistica molto ampia di possibilità. Può infatti essere espresso senza preposizione, con in, a, per e altre preposizioni e locuzioni preposizionali.
Nel caso di fissare (un appuntamento, una scadenza e simili) sono ammesse almeno tre soluzioni:
«appuntamento fissato il 10 luglio» (che è la soluzione più comune);
«appuntamento fissato per il 10 luglio»
«appuntamento fissato al 10 luglio»
e anche, con diverso significato:
«appuntamento fissato dal 10 luglio», «tra il 10 e il 15 luglio», «entro il 13 luglio», «a partire dal 13 luglio» ecc.
Il test dell’avverbio interrogativo quando non funziona, perché spesso, benché la domanda sia quando (e non a quando, per quando ecc.), nella risposta è obbligatoria la preposizione:
«Quando ci vediamo?» / «Ci vediamo a primavera», «in primavera», «domani», «il 10 luglio».
«Quando è stata rinviata la partita?» / «La partita è stata rinviata il/al/per il 10 luglio».
L’espressione del tempo è un terreno assai mobile della lingua italiana, come dimostrano anche alcune tendenze all’eliminazione dell’articolo, considerate però ancora troppo informali e regionali e non adatte all’italiano standard: «Ci vediamo la settimana prossima» (e non *«settimana prossima», sebbene la forma senza articolo sia ormai molto diffusa sia al Sud sia al Nord). Su quest’ultimo fenomeno può leggere questa risposta di DICO.
Fabio Rossi