QUESITO:
Spesso mi trovo in difficoltà nel selezionare la corretta particella pronominale tra “ci” (o “vi” o “ti”) e “si”, e mi domando se, talvolta, possano essere corrette sia quest’ultima sia quelle del primo gruppo, pur conferendo significati diversi alla costruzione. Consentitemi di illustrarvi una campionatura dei casi più critici.
1) «C’è da chiedersi/chiederci cosa sia opportuno fare».
2) «La gente sparlava e noi a domandarsi/domandarci il perché di tutta quella cattiveria».
3) «Riteniamo che sia meglio vedersi/vederci dopodomani».
4) «Siete riusciti nell’impresa di isolarsi/isolarvi da i vostri amici più cari». (Suppongo che la soluzione corretta sia “isolarvi”; ma mi chiedo se, tuttavia, possa essere giudicata accettabile anche la prima, qualora si intendesse, con essa, un atto universale e andasse ad acquistare un valore sostantivale: “isolarsi” = l’atto dell’isolare se stesso o se stessi.)
5) «Tutto questo parlarti/parlarsi addosso non fa che danneggiarti». (Come sopra.)
6) «Tutti ci osteggiavano e noi, ribelli e liberi, a dirsi/dirci: “Non saremo mai come loro”.
RISPOSTA:
Tutto dipende da quanto il riferimento riflessivo o pseudoriflessivo, cioè al soggetto o tema della frase, venga ritenuto rilevante. Se prevale quest’ultimo, l’uso di si (impersonale, passivante, comunque generico) è di norma da evitarsi («ti ho detto di lavarti», scorretto sarebbe «lavarsi»), se invece prevale una constatazione generale, allora è meglio si, anche in caso di soggetto e/o tema espressi: per es. «io penso che lavarsi sia importante» (diverso rispetto a «io penso che lavarmi sia importante», che limita la constatazione al caso meramente personale).
Vediamo ora caso per caso i suoi esempi, alla luce della regola o tendenza generale appena esposta.
1) «C’è da chiedersi/chiederci cosa sia opportuno fare». Vanno bene entrambe le forme.
2) «La gente sparlava e noi a domandarsi/domandarci il perché di tutta quella cattiveria». Va bene soltanto «domandarci», perché qui il caso specifico prevale sulla constatazione generale e impersonale.
3) «Riteniamo che sia meglio vedersi/vederci dopodomani». Meglio «vederci».
4) «Siete riusciti nell’impresa di isolarsi/isolarvi dai vostri amici più cari». No, «vedersi» è inaccettabile, perché qui il caso personale (voi siete riusciti, non altri) prevale decisamente sulla constatazione generica e impersonale.
5) «Tutto questo parlarti/parlarsi addosso non fa che danneggiarti». Come sopra, anche se qui, informalmente e meno felicemente, potrebbe andar bene anche «parlarsi», dato il minor peso dato al soggetto/tema.
6) «Tutti ci osteggiavano e noi, ribelli e liberi, a dirsi/dirci: “Non saremo mai come loro”. Assolutamente impossibile «dirsi», dal momento che tutto ribadisce qui il peso agentivo del soggetto/tema noi.
Fabio Rossi