QUESITO:
Vorrei chiedervi se è ammesso un doppio plurale per la parola stomaco.
RISPOSTA:
Sì, sono ammessi i plurali stomaci e stomachi. Nei nomi in –co e –go, la forma plurale si comporta, tendenzialmente, nel modo seguente: quando la parola è piana (cioè con accento sulla penultima sillaba), il plurale conserva la –h– per mantenere la pronuncia velare di c/g (fuoco > fuochi, lago > laghi); quando la parola è sdrucciola (cioè con accento sulla terzultima sillaba), la forma plurale tende invece a evitare la -h-, cambiando il suono velare in palatale –ci e –gi: (medico > medici, psicologo > psicologi). Si parla di tendenza e non di una regola univoca perché in molti casi queste due forme di plurale coesistono. Tra le parole che mantengono questo doppio plurale c’è, appunto, stomaco, che i dizionario dell’uso registrano regolarmente con il doppio plurale in -chi e –ci, senza alcune notazione d’uso, segno di vitalità di entrambi i plurali nell’italiano dell’uso. Per i nomi in cui uno dei due plurali è ormai prevalso sull’altro, è possibile trovare nei dizionari alcune indicazioni come “disus.” (disusato), “meno com.” (meno comune) o “arc.” (arcaico): farmaco > farmaci / disus. farmachi; traffico > traffici / arc. traffichi; parroco > parroci / raro parrochi; chirurgo > chirurghi / meno com. chirurgi.
Raphael Merida