QUESITO:
Desidererei chiedervi se, nella seguente frase, sia corretto usare l’indicativo o il congiuntivo:
«Se l’articolo X debba essere interpretato nel senso che, qualora più tratte aeree siano incluse in un’unica prenotazione, ciascuno dei vettori che ha effettuato una qualsiasi tratta inclusa in tale prenotazione, e al quale il passeggero si rivolga, è tenuto al pagamento della compensazione pecuniaria per la cancellazione del volo, il ritardo o il negato imbarco, indipendentemente da altre circostanze quali, ad esempio:
a) chi ha / abbia emesso la prenotazione e chi è / sia l’emittente del biglietto;
b) se tra i vettori che hanno operato le singole tratte sussisteva / sussistesse un qualsivoglia rapporto giuridico;
c) dove ha / abbia avuto inizio e dove si è / sia concluso il volo in coincidenza, nonché dove hanno / abbiano avuto luogo gli scali;
d) su quale tratta si è / sia verificata la perturbazione;
e) se l’altro vettore che ha operato la tratta interessata dalla perturbazione del volo è / sia un vettore con sede nell’UE o al di fuori dell’UE».
Desidererei inoltre sapere se, eventualmente, sia ammissibile che alcuni punti (come A e B) siano formulati all’indicativo, mentre altri (come C, D ed E) al congiuntivo.
RISPOSTA:
Premetto che dalla formulazione della domanda sembrerebbe mancare l’indicazione del contesto, che certamente è quello del linguaggio giuridico nell’interlocuzione con o tra istituzioni. In ogni caso, è bene specificare subito che la proposizione introdotta da se (“Se l’articolo X debba essere interpretato”) è un’interrogativa indiretta retta da una proposizione sottintesa ma facilmente ricostruibile, come “Ci si chiede se…”. Le interrogative indirette ammettono i modi indicativo, condizionale e congiuntivo, ia seconda del significato e del registro: il congiuntivo presente debba è dunque perfettamente in linea con la norma grammaticale, soprattutto perché si tratta di un registro formale (nulla vieta, però, l’uso dell’indicativo deve, che però abbassa il registro). All’interno dell’interrogativa indiretta si inserisce la proposizione “qualora più tratte aeree siano incluse in un’unica prenotazione, ciascuno dei vettori […] è tenuto”, dove la congiunzione qualora introduce una subordinata condizionale, che richiede il congiuntivo presente, cioè siano incluse. La proposizione principale, però, è formulata all’indicativo presente (è tenuto) e non con un condizionale presente, come ci si aspetterebbe (sarebbe tenuto). La scelta dell’indicativo è giustificabile se si tiene conto del registro giuridico del testo, dove l’indicativo presente viene usato spesso nell’apodosi di subordinate ipotetiche per rafforzare la perentorietà della conseguenza (se la condizione si verifica, l’obbligo scatta in modo automatico).
L’indicativo al posto del congiuntivo è ammissibile in tutti i punti elencati (A-E), ma bisognerà tener conto del senso che si vuole dare alle frasi: con l’indicativo si presuppone che il fatto sia noto o verificabile assumendo il dato come fattuale (per es., qualcuno ha effettivamente emesso il biglietto); con il congiuntivo (preferibile per il mantenimento della coerenza stilistica e logica delle proposizioni introduttive) il contenuto si sposta su un piano ipotetico. Certo è che se i punti elencati sono considerati elementi che non incidono sull’obbligo di compensazione (“ciascuno dei vettori […] è tenuto al pagamento della compensazione pecuniaria […] indipendentemente da altre circostanze”), allora sarebbe preferibile non presentarli all’indicativo, che implicherebbe appunto che i fatti sono certi, ma al congiuntivo, per mantenere l’elencazione sul piano dell’ipotesi.
Raphael Merida