“Come” congiunzione subordinante

Categorie: Sintassi

QUESITO:

Per quello che so, in una frase in cui la parte secondaria è introdotta da COME si usa il congiuntivo: «La lettura di questo libro mi ha fatto capire COME la parità tra uomo e donna SIA ancora un’utopia».

Invece se riscrivo la frase con la congiunzione CHE è più naturale usare l’indicativo: «La lettura di questo libro mi ha fatto capire CHE la parità tra uomo e donna È ancora un’utopia».

(1) Questo uso del congiuntivo in una reggente dopo la congiunzione COME è lo standard?  C’è una spiegazione grammaticale per l’uso del congiuntivo o è semplicemente una scelta stilistica?

Ho trovato un’altra frase nel libro La Portalettere, p. 229 di questo genere:

(2) «Beate voi, pure a me piacerebbe fare un bel bagno»,  aveva commentato dalla sua scrivania, ascoltando zia e nipote che parlavano del mare e DI COME NON VEDESSERO l’ora che ARRIVASSE la domenica per andarci» p 229.

In questo esempio con DI COME, volevo sapere se la spiegazione grammaticale per l’uso del congiuntivo imperfetto è uguale a quello che ho scritto nell’esempio 1. È possibile che la reggente sia una proposizione interrogativa indiretta? Penso di no, ma non ne sono sicuro.

(3) Ci sono altri congiunzioni che funzionano così con l’uso del congiuntivo?

 

RISPOSTA:

La norma da lei enunciata all’inizio è tuttora valida: quando una completiva (oggettiva o soggettiva) è introdotta dal connettivo (congiunzione subordinante) come, il verbo deve essere al congiuntivo; mentre quando la completiva è introdotta da che il verbo va all’indicativo. Dopodiché l’uso va un po’ dove vuole (o meglio dove vogliono i parlanti), e pertanto sono numerosissimi casi, sia parlati sia scritti, nei quali come completivo è seguito dal verbo all’indicativo. Sono però casi da considerarsi tuttora troppo informali, secondo taluni addirittura popolari, per essere accettati dalla norma. Non è detto che di qui a qualche decennio le cose non cambino e che come + indicativo non venga allora considerato normale. Ma al momento non è ancora così. Del resto il congiuntivo nelle subordinate tende spesso a essere sostituito dall’indicativo, anche con connettivi più stabili di come, come sebbene, nonostante, benché e altri.

Sul perché come completivo si costruisca col congiuntivo occorre, come sempre in casi simili, ricorrere alle origini latine del connettivo e del costrutto. La gran parte delle proposizioni subordinate latine esplicite si costruiva con connettivi quali cum o ut e il congiuntivo. Evidentemente come, che origina dal latino QUOMODO ET, che si è stabilizzato in varie funzioni in italiano (introduttore di secondo termine di paragone, interrogativo, completivo), nelle completive è stato assimilato a costrutti al congiuntivo (per es. QUOMODO UT o simili).

Più semplice l’impiego di come nelle interrogative indirette: «Non capisco come fai». In casi simili, sebbene la norma tradizionale preveda ancora l’impiego del congiuntivo («come faccia»), l’uso corrente, a qualunque registro, è ormai stabilmente perlopiù all’indicativo, anche con altri connettivi: «Non so dov’è andato» («dove sia andato»); «Mi chiedo quanto è altro» («quanto sia alto») ecc.

L’esempio numero 2 («parlavano del mare e DI COME NON VEDESSERO l’ora che ARRIVASSE la domenica per andarci») è del tutto normale (anch’esso con una completiva) al congiuntivo, anche se in un registro meno formale sarebbe ammesso, in entrambi i casi (nel secondo ancora più informale, all’indicativo), anche l’indicativo: «parlavano del mare e DI COME NON VEDEVANO l’ora che ARRIVAVA la domenica per andarci».

Fabio Rossi

Parole chiave: Analisi del periodo, Congiunzione, Registri, Verbo
Hai trovato questa risposta utile?
Thumbs Up Icon 0
Thumbs Down Icon 0