QUESITO:
Vorrei delle delucidazioni riguardo all’utilizzo delle lineette in questi passi del Ritorno di Casanova:
«Ma ora non provava più quel piacere che s’era immaginato; faceva freddo, sempre più freddo, andava alla deriva nel mare aperto, lontano da Murano, lontano da Venezia – nessuna nave tutt’intorno, il suo pesante vestito trapunto d’oro lo tirava verso il basso; tentò di liberarsene, ma era impossibile, poiché reggeva in mano il manoscritto che doveva dare al signor de Voltaire, – gli entrò acqua in bocca, nel naso, fu preso da una paura mortale, tastò attorno a sé, rantolò, gridò e aprì faticosamente gli occhi.»
In questo passo ciò che è contenuto tra le due lineette è da considerarsi un inciso?
«E quel che leggeva negli occhi di Marcolina non era ciò che avrebbe mille volte preferito leggere: ladro – dissoluto – farabutto –; lesse solo una parola –, che lo abbatté più ignominiosamente di quanto avrebbero fatto tutte le altre ingiurie – lesse la parola che era per lui la più terribile di tutte, poiché esprimeva la sentenza definitiva: vecchio.»
Qui le lineette sono davvero ambigue. O ancora:
«Su quelle labbra non erano una sola cosa vita e morte, tempo e eternità? Non era lui un dio –? Giovinezza e vecchiaia solo una favola inventata dagli uomini? – Patria e terra straniera, splendore e miseria, gloria e oblio – irreali distinzioni ad uso di uomini inquieti, solitari, frivoli – e diventate assurde quando si era Casanova e si era trovata Marcolina?»; «finalmente si accorse di qualcosa che, abbastanza follemente, aveva creduto di provare tanto spesso e che non aveva mai veramente provato – sul petto di Marcolina era soddisfazione piena. Stringeva fra le braccia la donna alla quale poteva dare tutto se stesso per sentirsi inesauribile: – sul cui seno l’attimo dell’ultimo abbandono e quello del rinato desiderio confluivano in uno solo d’inattesa delizia dell’anima.»
Come andrebbe inteso l’utilizzo in questi casi e l’unione con altri segni interpuntivi?
«La gondola era scomparsa, – ora bisognava nuotare –, com’era bello!»
In questo caso la prima virgola non è di troppo? La versione corretta non sarebbe: «La gondola era scomparsa – ora bisognava nuotare –, com’era bello!», o al limite «La gondola era scomparsa, – ora bisognava nuotare – com’era bello!»
RISPOSTA:
Nei passi citati il trattino è volutamente ambiguo; può, infatti, essere ricondotto a funzioni diverse coesistenti. Oltre a quella di segnalatore dell’inciso, possibilità che richiede la ripetizione del segno in apertura e chiusura dell’inciso, riconosciamo in tutti i casi la funzione attribuita a questo segno nella narrativa contemporanea più sperimentale: quella sospensiva, con una sfumatura presentativa. Con il trattino, cioè, l’autore intende introdurre una pausa nel flusso del discorso, per rappresentare un momento di titubanza, uno scatto nel ragionamento, un ripensamento o simili del personaggio. Si tratta, come si può immaginare, di una strategia sfruttata per imitare l’andamento non controllato del parlato o, ancora meglio (come nei suoi esempi), del pensiero.
Fabio Ruggiano