QUESITO:
È giusto dire che nei verbi composti con l’ausiliare “essere” (dunque verbi intransitivi, passivi, riflessivi e intransitivi pronominali ecc.), il participio concorda con il soggetto (quindi metteremo la desinenza -o per il maschile oppure -a per il femminile al singolare; e metteremo la desinenza -i per il maschile, o maschile e femminile insieme, oppure -e per il femminile al plurale): “Le bambine sono andate a letto presto”; “I bambini sono stati mangiati dalle zanzare”, “I bambini e le bambine sono stati punti dalle zanzare”, “Arianna si è guardata intorno”, “Francesco si è guardato intorno”. Mentre il participio rimane invariato in -o (e cioè alla forma maschile singolare “sovraestesa”, “omnicomprensiva”, “non marcata”, valida quindi per il maschile come per il femminile) quando l’ausiliare è “avere” (sia con i verbi transitivi sia con quelli intransitivi; al plurale cambia il numero dell’ausiliare): “La gatta ha mangiato il topo”, “I topi hanno spaventato l’elefante”, “Le iene hanno terrorizzato gli elefanti”; “I ragazzi e le ragazze hanno continuato a russare”. Per converso, la concordanza con il complemento oggetto, in un verbo transitivo e quindi con l’ausiliare “avere”, è più rara: “Maria ha scritta la lettera”. Se però il complemento oggetto è costruito con una particella pronominale (che precede il verbo), l’accordo con il participio passato diviene obbligatorio: “C’è Lucia, l’hai vista?” e “Se non li hai mai incontrati, ti presento i miei fratelli”?
RISPOSTA:
Decine di risposte di DICO rispondono ai suoi dubbi: basta cercare, nell’archivio, “accordo participio”. Sì, la sua ricostruzione è corretta, con una precisazione. Mentre con i pronomi di terza persona l’accordo con l’oggetto è obbligatorio, con quelli di prima e seconda è opzionale: «ci hai visto/i/e» ecc., come può utilmente leggere in questa nostra risposta.
Fabio Rossi