QUESITO:
Buongiorno, è corretto scrivere “…per parlare di una o più persone” anziché “… per parlare di una o di più persone” a conclusione di una frase, omettendo la seconda preposizione di? Potrebbe dirmi se c’è una regola a cui rifarsi?
Inoltre, posso scrivere “…senza cambiare una nota della tua e della mia voce” anziché “…della tua voce e della mia”, indicando il sostantivo alla fine? In questo caso, poi, è d’accordo sul fatto che la preposizione articolata della non può essere omessa prima del secondo membro, perché altrimenti si capirebbe che ci si riferisce a un’unica voce e non a non due separate (tua e mia)?
DOMANDA:
Nel caso di un unico elenco è preferibile omettere la preposizione, in virtù della presenza della congiunzione, che rende evidente il collegamento logico tra il primo (una) e il secondo membro (più persone) dell’elenco. Lo stesso vale se l’elenco è più lungo e i membri sono separati da virgole: “Parlare di una, due, tante persone”.
La ripetizione della preposizione, al contrario, indica che i membri fanno parte di elenchi diversi: “Parlare di una o più persone, di uno o più parenti”. Per questo motivo, nel suo caso la ripetizione della preposizione indurrebbe a pensare che i due membri vadano considerati separatamente, ad esempio: “Parlare di una o di più persone non è la stessa cosa”.
Venendo alla seconda domanda, entrambe le costruzioni (“una nota della tua e della mia voce” e “una nota della tua voce e della mia”) sono corrette: la scelta tra le due dipenderà da sfumature semantiche, o anche dall’effetto sonoro, che risultano dalla diversa disposizione delle parole.
Per quanto riguarda la ripetizione della preposizione articolata, questa è necessaria per via dell’articolo, non della preposizione: l’articolo, infatti, non può mancare (tranne rari casi) davanti a un nome singolare che indica un oggetto determinato; dal momento che in questo caso l’articolo si trova unito alla preposizione, è naturale ripetere anche quella. Nel caso specifico, inoltre, la preposizione deve essere ripetuta anche per evitare un’ambiguità: “una nota della tua e la mia voce”, infatti, separerebbe da una parte una nota della tua (voce), e dall’altra la mia voce (senza nota).
In altri casi in cui non si crea ambiguità è sempre possibile omettere la preposizione in un elenco (come ho scritto sopra); quindi vanno bene sia “Sono amico di Luca, Andrea e Carlo” (preferibile perché meno ridondante), sia “Sono amico di Luca, di Andrea e di Carlo”. Ovviamente, la ripetizione della preposizione separa più nettamente i membri dell’elenco, che, però, sono comunque interpretati, con o senza preposizione, come membri distinti di un elenco.
Fabio Ruggiano